“Il contesto in cui ci stiamo muovendo è più simile a una calamità naturale che a una crisi finanziaria come quella vissuta nel 2008, specie se si considera la relativa solidità del sistema finanziario pre-diffusione della pandemia e conseguente correzione dei mercati. La rapida discesa delle Borse mondiali, culminata a metà marzo, è iniziata già dalla penultima settimana di febbraio ed è stata il riflesso della profonda incertezza e irrazionalità degli investitori al veloce diffondersi del covid-19 a livello globale. L’evento pandemia è stato infatti un evento nuovo per i mercati, per cui non esistevano dati storici o modelli in grado di stimare gli sviluppi futuri o di quantificare i connessi danni economici”.
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Covid-19 e lockdown, una crisi diversa dal 2008
In questo scenario, la vigorosa risposta da parte delle banche centrali (che hanno ampliato i propri programmi di acquisto coinvolgendo anche il comparto corporate e in alcuni casi lo strumento Etf) ha risollevato il sentiment di mercato.
La consapevolezza di una situazione economica pre-lockdown migliore rispetto a quella del 2008, sia in termini di gestione del rischio che di solidità delle istituzioni, ha posto le basi, secondo Giorgi, per una ripresa della crescita economica mondiale una volta che l’apparato produttivo sarà tornato a pieno regime (dal 2021 sostanzialmente).
Dopo la fase di forte incertezza, la sensibilità degli investitori resta comunque alta, così come la possibilità di un marcato ritorno della volatilità, che non potrà essere esclusa fino a che non si riuscirà a trovare una cura al virus.
Analisi settoriale: l’approccio ai singoli comparti
In un contesto in cui una view di mercato più positiva sembra ora doverosa, “crediamo che il comparto obbligazionario del credito (investment grade e high yield) possa performare bene in una fase più ottimistica di uscita dalla crisi, sia perché le dinamiche legate ai default tendono a migliorare più velocemente rispetto agli utili societari, sia a fronte delle importanti misure di acquisto annunciate e implementate dalle principali banche centrali mondiali, in primis Fed e Bce” ha aggiunto Giorgi.
Sul fronte azionario, alcuni settori hanno beneficiato dell’attuale pandemia e potrebbero continuare a farlo in una fase di contagi in calo e produttività in crescita. “Stiamo parlando di settori come la tecnologia, l’It, il settore sanitario e le telecomunicazioni”.
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Sempre in ambito azionario, ha proseguito l’esperto di BlackRock, “in una fase di ripresa economica, esposizioni a fattori di stile pro-ciclici come il value (che investe in società per cui le valutazioni di mercato sono basse rispetto ai fondamentali societari) si prospettano particolarmente interessanti”.
Relativamente al comparto delle materie prime, “crediamo che l’oro continuerà a fare bene, a fronte di una domanda relativamente stabile e della sua bassa correlazione rispetto alle altre asset class”.
Infine, qualche parola sul fronte Esg: la recente crisi ha mostrato come i prodotti di aziende osservanti i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (sia azionari che obbligazionari) si siano dimostrati più resilienti rispetto alle classi di attivo tradizionali. Tale rilevazione fa degli strumenti Esg i “building-blocks standard dei portafogli del domani”. In quest’ottica, anche le energie rinnovabili potrebbero registrare nel futuro più prossimo un progressivo incremento.
A tu per tu con i ‘sorvegliati speciali’
Nel concentrarci sulla prossima ripartenza economica, healthcare e tecnologia saranno i due fattori chiave attorno ai quali costruire il proprio portafoglio. “Una delle principali conseguenze del coronavirus” ha commentato Giorgi a proposito, “sarà infatti l’incremento degli investimenti nel settore sanitario, che coinvolgerà non solo l’ambito farmaceutico, ma soprattutto l’ambito ospedaliero e previdenziale”.
Per quanto concerne invece il più grande mega-trend secolare della storia moderna, la tecnologia sta vivendo “il più grande test di massa su scala globale”. Il lockdown ne ha infatti accelerato l’applicazione quotidiana, spingendo alla crescita del settore nel suo complesso, ma anche dei settori ad essa connessi quali il 5G, la connessione a banda larga, i social media, i software, i semiconduttori, la sicurezza dei dati e le informazioni digitali. Non solo: a registrare un’impennata anche l’assistenza sanitaria online
Con l’avvento di fase 2 e la progressiva ripresa delle attività produttive, anche la crescita economica nel suo complesso ne beneficerà. In tale contesto, ha concluso Giorgi, “guarderemo favorevolmente anche al complesso di settori ciclici, specialmente al pieno reinsediarsi della normalità su economie e mercati.
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