Asset manager a caccia di deal: l'm&a nel risparmio gestito va forte

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
14.9.2021
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Gli accordi di m&a a più contenuta dimensione vanno per la maggiore tra gli asset manager: mai così tanti “piccoli” deal da 15 anni a questa parte

Nel 2021 c'è stato un livello record di deal di m&a a più contenuta dimensione tra le società di gestione di risparmio

Tra gli accordi più importanti JPMorgan ha acquistato OpenInvest e Campbell Global, mentre Vanguard ha comprato Just Invest

Molti asset manager, nella sempre bramata ricerca di aumentare la performance operativa, nell'ultimo anno si sono messi alla ricerca di colleghi da acquisire o con cui fondersi. Come molti deal grandi e rischiosi sono falliti – quello dell'asset management è uno dei settori più frammentati del mondo – la novità è che queste aziende hanno cercato acquisizioni tattiche a minore risonanza mediatica. Secondo i dati eleborati da Refinitiv, infatti così tanti accordi da meno di 1 miliardo conclusisi nei soli primi nove mesi di un anno non si vedevano dal 2007.
Inoltre, questi accordi, il cui scopo è di aumentare la performance operativa piuttosto che rimodellare le aziende, risultano essere in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. "Prevediamo che il trend delle transazioni m&a tattiche e più piccole continuerà mentre i gestori cercano modi per migliorare le loro prospettive di crescita" ha detto Michael Cyprys, analista di Morgan Stanley, intervistato dal Financial Times, aggiungendo che invece di cercare di assorbire un grande rivale, gli asset manager cercheranno di acquistare nuovi prodotti e nuovi modi di raggiungere i clienti. Ha aggiunto inoltre che diversi grandi gestori patrimoniali sono stati anche restii ad acquistare competenze e dipartimenti che già possiedono, rischiando scontri culturali e creando problemi che consumano enormi quantità di tempo di gestione.
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Fonte: Financial Times
L'intensa competizione per i nuovi investitori e il costante declino delle commissioni hanno a lungo guidato l'attività di deal in tutto il settore. L'industria della gestione patrimoniale è dominata da un gruppo di titani, guidato da BlackRock, Vanguard e Fidelity. All'altra estremità opposta della scala ci sono piccole boutique che prosperano puntando a settori specifici. Nel mezzo si trova una fascia di gestori patrimoniali che devono decidere se cercare l'Olimpo tramite un grande accordo trasformativo o espandersi in nuove aree con un approccio più tattico. L'area su cui i gestori si sono spostati negli ultimi anni per ovviare al calo delle commissioni e soddisfare il boom degli investitori al dettaglio, è quella della tecnologia. Tuttavia, oggi stanno emergendo aree altrettanto calso: dai mercati privati all'immobiliare, passando per i prodotti che fanno riferimento alle metriche ambientali, sociali e di corporate governance. Un'altra tendenza chiave è la crescente domanda degli investitori per una maggiore personalizzazione dei portafogli e l'uso di modelli per aiutarli a scegliere un mix di azioni e obbligazioni.

Tra gli accordi più importanti degli ultimi mesi, JPMorgan ha acquistato OpenInvest, che aiuta i consulenti finanziari a costruire portafogli esg, e Campbell Global, una società di gestione forestale e di investimenti in legname. A giugno JPM ha anche acquistato Nutmeg, un consulente digitale britannico, che ha valutato la piattaforma a 700 milioni di sterline. Vanguard ha comprato Just Invest in agosto, un altro piccolo wealth manager che si concentra sull'indicizzazione diretta che fornisce portafogli personalizzati e che dovrebbe crescere rapidamente nei prossimi anni.

Non sono mancati anche alcuni deal più grandi. All'inizio di quest'anno Wells Fargo ha venduto il suo braccio di gestione patrimoniale in una transazione da 2,1 miliardi di dollari alle società di private equity GTCR e Reverence Capital. Bank of Montreal ha venduto la sua attività di gestione patrimoniale estera in aprile ad Ameriprise.

 
Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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