“Le banche centrali si stanno spostando dalla ricerca [sulle Cbdc] al desiderio di avere un prodotto tangibile da sperimentare”, ha dichiarato Chuy Sheffield, capo dei progetti crypto di Visa
I clienti alla fine saranno in grado di utilizzare la loro carta Visa legata alla Cbdc o al portafoglio digitale ovunque Visa viene accettata, ha dichiarato Catherine Gu, capo dei progetti Cbdc della società di pagamenti. Lo scorso settembre anche Mastercard aveva annunciato un progetto analogo
E’ evidente, quindi, che l’impegno di Mastercard e Visa nel sostegno allo sviluppo delle Cbdc rappresenta il tentativo di mantenere un ruolo in una tecnologia nata proprio per eludere i circuiti di pagamento tradizionali, gli intermediari e i relativi costi
La notizia è arrivata al termine di un confronto fra Visa e circa 30 banche centrali, in merito agli obiettivi che le autorità intendono raggiungere tramite le nuove monete digitali.
“Le banche centrali si stanno spostando dalla ricerca al desiderio di avere un prodotto tangibile da sperimentare”, ha dichiarato Chuy Sheffield, capo dei progetti crypto di Visa. Una volta operativo il progetto si articolerebbe nel seguente modo: la banca centrale mette a punto le caratteristiche della sua Cbdc sul sistema Consensys Quorum basato sulla blockchain Ethereum; in seguito, l’infrastruttura di Visa viene utilizzata per distribuire la moneta digitale attraverso le banche commerciali.
I clienti alla fine saranno in grado di utilizzare la loro carta Visa legata alla Cbdc o al portafoglio digitale ovunque Visa viene accettata, ha dichiarato Catherine Gu, capo dei progetti Cbdc della società di pagamenti, in post sul blog di Consensys.
“Se avrà successo, la Cbdc potrebbe espandere l’accesso ai servizi finanziari e rendere gli esborsi del governo più efficienti, mirati e sicuri – questa è una proposta attraente per i politici”, ha detto Gu. Ad esempio, si potrebbe immaginare una politica dei sussidi mirata, che vincola le somme ricevute a determinati utilizzi o pone vincoli di tempo oltrepassato il quale il sussidio decade, ha specificato la responsabile di Visa.
Lo scorso settembre Mastercard aveva annunciato un progetto analogo, volto a simulare “l’emissione, distribuzione e scambio di Cbdc tra banche, fornitori di servizi finanziari e consumatori” in modo da “valutare l’interoperabilità con i circuiti di pagamento esistenti disponibili oggi per i consumatori e le imprese”.
E’ evidente, quindi, che l’impegno di Mastercard e Visa nel sostegno allo sviluppo delle Cbdc rappresenta il tentativo di mantenere un ruolo in una tecnologia, la moneta digitale, nata proprio per escludere i circuiti di pagamento tradizionali, gli intermediari e i relativi costi. Già oggi Visa permette di veicolare transazioni condotte in una stablecoin ancorata al valore del dollaro, Usdc, nell’ambito di una partnership con Crypto.com, un exchange che offre la possibilità di richiedere a una carta prepagata Visa. Inoltre, la società ha lanciato un servizio di consulenza sul mondo delle criptovalute per le banche che intendono lanciare nuove offerte alla propria clientela.
“Pensiamo che le stablecoin e le Cbdc coesisteranno in futuro e ci saranno diversi approcci per creare prodotti basati su questo”, ha dichiarato Chuy Sheffield di Visa. Per i colossi del mondo dei pagamenti attuale la scommessa è, tramite l’offerta di nuovi servizi, quella di riuscire ad incunearsi in un nuovo sistema di scambi che, altrimenti, rischia di tagliarli fuori.