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Pianificare per tempo consente di gestire nel migliore dei modi sia gli eventi imprevisti che quelli prevedibili ma a cui si preferisce non pensare. Secondo alcune stime, infatti, poco meno del 10% delle persone in Italia regolamenta con un testamento la gestione del patrimonio dopo il decesso e questo può dare luogo a non poche complicazioni. Molte persone che si sono trovate nelle condizioni di erede hanno spesso dovuto fare i conti oltre che con la perdita affettiva anche con molte difficoltà a livello concreto. Ad esempio ricostruire tutti gli asset del patrimonio del de cuius distribuiti tra beni immobili (o quote di questi) e valori mobiliari frazionati tra istituti bancari, assicurativi… senza parlare di tutta la documentazione da raccogliere per le esigenze burocratiche. Può anche capitare di dovere gestire comproprietà tra eredi che potrebbero essere, talvolta, fonte di conflitto tra le parti. Ecco, quindi, un breve elenco di considerazioni per gestire al meglio una successione.
- Il vantaggio di un unico referente per la gestione dei beni mobiliari ed immobiliari
Ricostruire il patrimonio del de cuius può essere un’impresa impegnativa soprattutto quando è molto frazionato e non vi è stata, in vita, condivisione di questi temi con chi erediterà. Avere un unico referente per tutto quello che attiene al patrimonio (il consulente finanziario/patrimoniale può essere il soggetto ideale per questa funzione) semplifica non poco la gestione agli eredi.
- La pianificazione successoria: qualche esempio concreto
Pianificare tutto è impossibile, ma alcuni eventi possono essere prevedibili. Ad esempio nel caso di una coppia anziana in cui i coniugi abbiano più o meno la stessa età la pianificazione patrimoniale potrà essere gestita in modo da evitare di aprire due successioni a stretto giro e con la logica di ottimizzare il livello di costi e di imposizione fiscale collegato a tali eventi. Analogamente evitare le comunioni ereditarie, assegnando in vita specifici beni a determinati eredi, può ridurre i casi di conflitto tra gli eredi.
- Le regole per la tassazione delle successioni
Le regole vigenti in Italia prevedono delle aliquote fiscali tra il 4 e l’8% a seconda della tipologia di erede, con una franchigia di 1 milione di euro per coniuge e discendenti in linea retta, 100.000 euro per fratelli e sorelle e nessuna franchigia per le altre tipologie di eredi. Vi è un’ulteriore franchigia, pari ad 1,5 milioni di euro, per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap.
La situazione dell’Italia è diversa rispetto agli altri paesi europei come si può vedere dalla tabella seguente elaborata sui dati presenti nella “Worldwide Estate and Inheritance Tax Guide 2021” di EY:
Infine, quando si pianifica una successione bisogna anche valutare che lo scenario fiscale nei prossimi anni potrebbe cambiare. Può, quindi, avere senso considerare se è il caso di effettuare donazioni in vita o puntare su certi strumenti finanziari (ad esempio le polizze vita non rientrano nell’asse ereditario) nel rispetto delle regole, come quelle relative alle quote di legittima.