La patrimoniale è un’imposta che può colpire sia il patrimonio mobile che quello immobile.
Cosa colpisce la patrimoniale?
Il patrimonio può essere inteso come qualsiasi genere di bene posseduto da una persona fisica o giuridica, come ad esempio:
- liquidità/conti correnti
- immobili
- denaro
- fondi
- obbligazioni
- valori preziosi
- azioni
La patrimoniale può colpire indistintamente tutte queste categorie di beni, oppure alcune di esse.
La patrimoniale è una tassa o un’imposta?
In linea generale, si può fare questa distinzione:
– le tasse vengono corrisposte a fronte di un servizio ricevuto (ad es. la tassa sui rifiuti, le tasse universitarie, etc.);
– le imposte non trovano un riscontro immediato in termini di servizi, ma sono utilizzate per servizi che lo Stato o gli Enti pubblici corrispondono alla collettività nel tempo.
Conseguentemente, la patrimoniale è un’imposta.
Quali tipi di patrimoniali esistono?
L’imposta patrimoniale può essere distinta sotto due aspetti:
Ammontare dell’imposta
– fissa, se viene versata indistintamente da tutti i contribuenti in importo fisso;
– variabile, se varia in funzione del patrimonio dei contribuenti.
Nel caso di patrimoniale variabile è spesso prevista una soglia di protezione, la cosiddetta franchigia, entro cui non è previsto alcun prelievo.
Le imposte di successione, ad esempio, prevedono, per gli eredi in linea retta (coniuge, figli, genitori) una franchigia pari ad un milione di euro; superato tale importo, devono essere versate.
Non sempre però le imposte patrimoniali variabili prevedono una franchigia. L’imposta di bollo sugli investimenti (pari allo 0,20% l’anno sul patrimonio investito) non prevede alcuna franchigia.
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Frequenza dell’imposta
La patrimoniale, inoltre, può essere:
– una tantum, ossia applicata una sola volta e senza alcuna periodicità (ad es., un prelievo “forzoso” sui conti correnti applicato una sola volta per “rimpinguare” le casse dello stato);
– periodica, quando viene versata con cadenza regolare, tipicamente annuale (ad es., l’imposta di bollo sul conto corrente, e quella sugli investimenti).
Esempi di patrimoniale
Esempi classici di patrimoniale sono
- l’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI), sostituita nel 2012 dall’Imposta Municipale Unica (IMU);
- l’imposta di Successione;
- l’imposta di bollo sui conti correnti;
- l’imposta di bollo sugli investimenti.
L’esempio più noto, e più (dolorosamente) ricordato, di imposta patrimoniale una tantum è quello dell’imposta introdotta dal Governo Amato nel 1992, che colpì tutti i conti correnti di persone fisiche e giuridiche con un prelievo pari al 6 per mille delle somme depositate.
All’estero, e in particolare nei paesi nordici, le patrimoniali sono normalmente in uso e vengono versate con cadenza annuale. Servono principalmente a sostenere la redistribuzione del reddito.
Perché secondo molti l’applicazione di una patrimoniale sarebbe ingiusta?
La patrimoniale colpisce il patrimonio che, generalmente, è stato accumulato attraverso redditi già assoggettati a prelievo fiscale. Per questo motivo appare ingiusta a molti.
Esistono strategie per evitare eventuali patrimoniali?
In linea di massima no, in quanto su un piano teorico la patrimoniale potrebbe colpire, come detto, qualsiasi forma di patrimonio detenuto da privati e imprese.
In linea pratica, però, ci sono vari accorgimenti che possono, in modi diversi, attutire gli effetti di un’eventuale patrimoniale
- dare spazio a investimenti che, storicamente, non sono mai stati oggetto di patrimoniali, in particolare:
Forme pensionistiche complementari (fondi pensione di categoria e aziendali, fondi pensione aperti, piani individuali pensionistici);
Gestioni separate assicurative;
- Non accumulare troppo denaro su depositi in conto corrente, e soprattutto costruire una pianificazione finanziaria che consenta la ricerca di rendimenti attesi coerenti con la propria propensione al rischio e i propri orizzonti temporali, affidandosi a un Consulente Finanziario di fiducia.
Se il patrimonio è fermo sul conto, infatti, è esposto, oltre al rischio di una patrimoniale “in stile Amato”, ad altri importanti rischi:
- la perdita del valore reale del patrimonio. Il conto corrente difatti non remunera o remunera assai poco, per cui il capitale perde potere di acquisto a causa dell’inflazione;
- sopra determinate soglie, al c.d. “Bail In”, ossia la perdita parziale o totale del patrimonio in caso di fallimento della Banca su cui è stato aperto il deposito.