Il treno dell’economia reale ha rallentato e poi è ripartito più veloce di prima
Fondamentale è superare la paura che la crisi porta e trasformarla in opportunità
Domande di rito: cosa è cambiato? Ma soprattutto, cosa verrà dopo?
Dalla paura nasce il coraggio, bisogna passare dall’accettazione che non esiste più il mondo di prima. Questa è la new normality, nuove idee, nuove modalità, nuova salute e anche nuova economia.
Tutto questo si è tradotto nel collasso dei mercati finanziari a marzo e poi recupero degli indici che hanno quasi toccato livelli di inizio anno.
Nell’economia reale le ferite causate dall’emergenza sanitaria sono ancora profonde e le reazioni sono state diverse nelle varie aree geografiche: segnali di rimbalzo interessanti negli Usa, soprattutto in merito all’occupazione come per esprimere la voglia di ripartire. In Italia aumento della produzione industriale.
Anche nel mondo del risparmio la protagonista è stata la velocità del cambiamento: il 19 febbraio record dell’occupazione in Usa e i mercati erano ai massimi storici, un mese dopo minimo dell’occupazione e mercati a -30%.
Velocità protagonista anche nelle risposte: in poco più di due mesi i mercati finanziari hanno recuperato quello che negli ultimi 70 anni mediamente avrebbero recuperato in 15 mesi. E’ dunque evidente che la velocità rappresenta le nuove regole del gioco.
Ogni previsione viene disattesa, mai come ora prende forma la celebre citazione di John Kenneth Galbraith secondo cui l’unica funzione delle previsioni è quella di dare dignità all’astrologia!
Ciò che serve in questi momenti è proprio il metodo, l’adozione di comportamenti virtuosi. Chi segue questa regola, con lucidità e lungimiranza, è stato e sarà premiato dai fatti.
Sarebbe sufficiente essere coerenti e far associare ai progetti di vita di lungo periodo (figli, mantenimento tenore di vita, sostentamento alla terza età degli esempi), soluzioni di lungo respiro. Per fare questo basta salire nel treno dell’economia reale che è la più grande macchina per produrre ricchezza!
Il lavoro da fare in questa direzione è tanto sia dalla parte dei consumatori, soprattutto italiani che sono più bravi come risparmiatori che come investitori, che dalla parte degli imprenditori.
Quest’ultimi devono accorciare la catena di valore cercando un rapporto più vicino ed esclusivo con i propri clienti, accelerando delle modalità nuove di comunicazione (digitalizzazione, cloud e tutti i derivati della tecnologia).
Se in passato questi erano vantaggi competitivi ora sono fattori vitali. La RESILIENZA sarà la capacità di ripartire usando le medicine a disposizione.
Fondamentale è superare la paura che la crisi porta e trasformarla in opportunità che diventa il vero motore dell’innovazione che prima era inerziale, ora necessità invece di una spinta superiore e deve dunque essere indotta, superando noi come primi concorrenti alla discontinuità da essa provocata.
Il treno dell’economia reale ha rallentato e poi è ripartito più veloce di prima, cambiando a volte la locomotiva, cerchiamo ora di guardare avanti e non le fermate precedenti, proiettiamoci nel futuro e facciamoci guidare da tutto quello che abbiamo a disposizione (stimoli monetari, fiscali) ma soprattutto da chi, come nel mio mondo, è in grado di aiutarti a trasformare la paura in opportunità.