L'eredità morale di Ezio Bosso

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Marco Zambonini
1.6.2020
Tempo di lettura: 3'
Perché è inevitabile che sia così: il tuo ed il mio obiettivo di vita non è quello di essere i più ricchi al cimitero, ma quello di avere avuto il piacere di aver dato qualcosa agli altri

Ti suggerisco di considerare il testamento non come una lista della spesa

Se hai la fortuna di avere importanti patrimoni e figli e/o nipoti, ti consiglio di regolarne le prospettive con fiducia e lungimiranza

Dopo la recente e prematura scomparsa del maestro Ezio Bosso, ho cercato alcuni suoi video per sentire di nuovo la sua voce.


Sai, io non sono mai stato un suo fan sfegatato, ma dopo aver visto alcuni suoi spezzoni in tv e su YouTube (da quel famoso Sanremo 2016 presentato da Carlo Conti, ricordi?) mi ha affascinato fin da subito il suo modo di pensare, di comportarsi con gli altri, la sua filosofia di vita insomma.
Lo scorso anno è anche passato dalla mia città per un concerto, ma la sua fama e la sua bravura hanno fatto andare tutto esaurito l'Auditorium prima che potessi conquistare due biglietti per vederlo.

A dirla tutta uno l'avevo trovato, ma volevo andare con mia moglie Federica perché le cose belle mi piace condividerle e prima di tutto farle con lei.

"La musica come la vita, si può fare in un solo modo. Insieme" così diceva proprio Ezio e condivido al 100% la sua convinzione.

Fa riflettere questo fatto: avrei pagato non tanto per vederlo suonare, ma semplicemente per vederlo di persona e magari sentire solo qualche sua parola di saluto al suo pubblico.

Così ho provato fino all'ultimo a trovare i posti, ma senza successo. E credo che lo abbia fatto anche lui fino agli ultimi istanti della sua vita, che ci abbia provato fino alla fine a rimanere con noi ancora un po'.

Infatti anche se colpito da malattie gravi ed a pochi giorni dalla morte, negli ultimi video disponibili su di lui il suo acume e il suo spirito esprimevano tutto eccetto che un uomo rassegnato e triste.

Anzi, Ezio Bosso era un uomo brillante, intelligente e divertente, anche davanti ad un destino già scritto.

E come ti dicevo, non è per la musica che mi ha colpito questa persona, ma per le parole e se ci pensi è molto curioso questo fatto: lui che di lavoro faceva parlare le note verrà ricordato (oltre che per questa sua speciale capacità), anche e soprattutto per ciò che diceva e per la sua storia incredibile.

E dopo i mesi bui del Coronavirus, i suoi insegnamenti sono ancora più forti e imponenti.

Le sue sono parole di bontà, speranza, forza, amicizia, onestà ed unione e chi se ne frega se non ti piace il suo genere di musica: quello passa in secondo piano, perché davanti ad una persona così speciale e sincera, possiamo tutti solo toglierci il cappello.

A lui infatti sono attribuite molte frasi potenti e profonde, ne puoi trovare tantissime anche attraverso Google e non ti nascondo che l'ho fatto anche io, dopo aver saputo che non avrei potuto mai fare una cosa che invece prima o poi avrei voluto fare nella vita, cioè assistere ad un suo concerto.

Ed è proprio vero che quando una cosa non ce l'hai più o non puoi più farla, allora ne capisci meglio il senso, il vero valore e il contenuto.

Beh, io di Ezio Bosso avevo sentito meno note rispetto alle sue parole, ma di lui sono certo che tutti ci ricorderemo per sempre come di un gigante, un maestro non solo d'orchestra.

E tra tutte le sue frasi, io per te scelgo questa: “Il mio progetto sta in quello che lascerò.”

E su queste parole ti invito a riflettere per la tua vita, per quella delle persone a cui tieni, per quello che stai facendo ora ed anche per i tuoi risparmi.

Se hai la fortuna di avere importanti patrimoni e figli e/o nipoti, ti consiglio di regolarne le prospettive con fiducia e lungimiranza in base a quelle di chi spenderà quei soldi, non alle tue!

Magari pensa anche di lasciar scritto un testamento, dove indicherai come e da chi dovranno essere gestiti nel caso della tua prematura dipartita.

E ti suggerisco di considerare il testamento non come una lista della spesa: questo va a quello, quest'altro va a quell'altro e cosi via, ma piuttosto come un sentito messaggio per figli e nipoti.

Come l'indicazione di una strada, un sentiero tracciato con tutte le indicazioni utili per le giuste direzioni, come un saluto amorevole da parte di chi ha voluto loro bene e vuole che il suo ricordo prosegua in terra attraverso quei beni.

Questo non è un invito a pensar negativo o a fare la corsa al testamento, ma è uno spunto di riflessione per ragionare sul futuro in modo sincero e lucido e di conseguenza a disegnare portafogli di investimento che abbiano gli occhi di figli e nipoti (e non di padri o nonni).

Perché è inevitabile che sia così: il tuo ed il mio obiettivo di vita non è quello di essere i più ricchi al cimitero, ma quello di avere avuto il piacere di aver dato qualcosa agli altri, di aver lasciato un ricordo forte e amorevole di ciò che siamo stati.

Come diceva Ezio: “Il mio progetto sta in quello che lascerò.”
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