Il consulente, un lusso alla portata di tutti

De Tilla Daniela
Daniela de Tilla
20.7.2020
Tempo di lettura: 3'
La consulenza è fondata su un rapporto ben solido, ma istituzionale Banca-Cliente, supportato da schede anagrafiche e poca conoscenza personale

Il consulente finanziario invece c'è da prima di qualunque richiesta del cliente

La continua presenza è necessaria perché i bisogni del cliente possano essere tradotti in prodotti e servizi

Nel “negozio finanziario” dove lavorano i bancari, il cliente chiede un prodotto od un servizio, chiede quanto costa e generalmente paga una commissione o uno spread per ricevere la prestazione richiesta.

Non importa se è cara o è gratis, non importa se non poteva permettersela o se non gli serviva. La domanda incontra l'offerta commerciale in un mero appuntamento trimestrale. E così ogni giorno, in ogni filiale, per centinaia di clienti.
La consulenza è fondata su un rapporto ben solido, ma istituzionale Banca-Cliente, supportato da schede anagrafiche e poca conoscenza personale.

Potrebbe infatti non esserci empatia con il bancario, ma si può chiedere di cambiare persona; diversamente se si trova una persona di fiducia, non si può chiedere di non cambiarla più. Insomma ci si accontenta di essere serviti come al banco di un supermercato, ma negli scaffali ci sono i nostri soldi. E' così da sempre. 

Il consulente finanziario invece c'è da prima di qualunque richiesta del cliente. E ‘una persona di fiducia, e la sua presenza è costante nel tempo sin dall'apertura del conto corrente.

C'è da prima di qualunque domanda di mutuo, di prestito, prima di qualunque investimento, fondo pensione e polizza salute. Aspetta solo di essere scelto dal cliente nella consapevolezza che all'occorrenza servirà la sua assistenza.

Risponde sempre al telefono, incontra il cliente in orari comodi, anche a casa se necessario, è conosciuto dal nucleo familiare. E' da chiamare in caso di bisogno o ancora di più in caso di emergenza. È un lusso che il cliente si concede prima di qualunque scelta. 

La continua presenza è necessaria perché i bisogni del cliente possano essere tradotti in prodotti e servizi al tempo giusto e con le scadenze appropriate, e non può essere banalizzato in un mero appuntamento al buio dettato da campagne di sviluppo. 

La presenza DEVE essere costante soprattutto perché i soldi generano ansia, e l'ansia si combatte con la fiducia. E la fiducia è una curva che cresce solo con la conoscenza consolidata.

L'ansia dei soldi…. Il più delle volte è ansia di non averne abbastanza, ma a volte crediamo solo che sia così perché non sappiamo gestire quelli che abbiamo.

Ma esiste anche l'ansia di averne troppi, perché i soldi non gestiti si riducono nel tempo e finiscono presto. Leggevo pochi giorni fa che i patrimoni dei Paperoni già alla seconda generazione nel 60% dei casi si dissolvono, e nel 90% dei casi ciò avviene nella terza generazione. Quindi anche tanti soldi non danno sicurezza quanto il saperli gestire. 

Qualunque sia il tuo patrimonio, il bravo consulente ti fa sentire ricco, nella misura in cui ti porta a raggiungere la tua indipendenza finanziaria. 

Cos'è l'indipendenza finanziaria? 

Il consulente una volta scelto diventa il tuo punto di riferimento in ambito finanziario. Ti affianca nella realizzazione dei progetti di vita, soprattutto nel fare le scelte appropriate alla tua situazione economica, nel decidere quali progetti intraprendere ed in che misura, e quali rinviare, il tutto prevedendo tempi corretti di preparazione.

Nei giusti tempi si realizza quasi tutto, e raramente bisogna rinunciare al progetto solo se troppo ambizioso. Il consulente vede inoltre quali sono i rischi da cui tutelarsi per non avere imprevisti mentre si è impegnati a realizzare un progetto. 

In poche parole un cliente che impiega bene il proprio denaro nel risparmio, nell'investimento, nella destinazione del patrimonio e nella tutela dai rischi è RICCO perché finanziariamente non dipende da scelte finanziarie errate. 

E' un lusso alla portata delle nostre scelte. 
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