Fondi attivi ed Etf: costi e performance a confronto
Sorridono un po’ a denti stretti gli investitori retail europei quando guardano all’evoluzione dei costi dei loro investimenti. Gli ultimi dati pubblicati dall’Esma, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, confermano il trend di discesa dei costi, ma un ritmo abbastanza lento. L’Esma non manca di sottolineare come per alcuni prodotti d’investimento la presenza di elevati costi rappresenti un elemento critico quando si vanno ad analizzare i ritorni netti di un investimento. Ancora di più in un periodo di elevata incertezza economica come quello attuale dove anche il fattore inflazione va a intaccare i ritorni effettivi.
“Gli investitori si trovano di fronte a un contesto di elevata incertezza economica, inflazione elevata e performance di mercato relativamente basse. In questo contesto, i costi elevati di alcuni prodotti di investimento, in particolare per gli investitori al dettaglio, sollevano preoccupazioni circa i risultati effettivi degli investimenti”, argomenta Verena Ross, presidente dell’Esma, che aggiunge: “Mentre il costo sostenuto dagli investitori sta lentamente diminuendo rispetto agli anni passati - prosegue la Ross - la disponibilità di prodotti ben progettati e convenienti è un elemento chiave per incoraggiare una maggiore partecipazione dei consumatori nei mercati dei capitali".
L’Italia continua a occupare il fondo classifica
I costi risultano molto eterogenei nei vari paesi dell’Unione Europea. Come osservato anche in passato, i paesi con livelli di costo più bassi sono Olanda e Svezia, mentre i livelli più alti di costo sono stati osservati in Austria, Italia e Lussemburgo. Guardando ai fondi azionari, le differenze tra i paesi più virtuosi e quelli meno sono considerevoli: si va infatti dall'1% per Olanda e Svezia al 2% circa per Italia e Lussemburgo. I driver dietro queste differenze, spiega l’Esma, includono differenze nei canali di distribuzione.
L’Italia ha il primato relativamente alla percentuale di fondi che hanno applicato commissioni di performance nel 2021.
Il confronto tra fondi attivi ed Etf
Nel report pubblicato nei giorni scorsi l'Esma esamina il mercato tra il 2012 e il 2021 sottolineando come il calo dei costi non deve distogliere gli investitori dal considerare attentamente le commissioni nelle loro decisioni di investimento.
I fondi Ucits attivi si confermano più costosi dei fondi passivi e degli Etf e la loro performance netta è stata in media inferiore rispetto a quella degli Etf. Su un orizzonte di 5 anni (2017-2021) i costi annui di un fondo Ucits sono dell’1,7% nell’azionario rispetto allo 0,42% degli Etf. Le performance nette sono del 9,9% annuo per i fondi attivi rispetto all’11,9% degli Etf azionari.
Nel concreto, ipotizzando un investimento di 10.000 euro, su 10 anni (2012-2021) i costi ammontano a complessivi 3.000 euro. Nel decennio preso in considerazione il valore netto dell’investimento risulta di 18.500 euro. “Al di là della performance e dei costi - osserva l’Esma - sta guadagnando sempre più attenzione l'utilità complessiva che gli investitori possono trarre dai prodotti di investimento, ovvero il loro rapporto qualità-prezzo. L'efficienza dei costi, così come la progettazione e la qualità del prodotto, determinano i risultati finali dell'investitore”.
Dall’analisi emerge come i costi per il piccolo risparmiatore continuano ad essere decisamente superiori rispetto a quelli sostenuti dagli istituzionali: su un arco di 5 anni il retail che ha investito 10.000 euro va a pagare 992 euro di costi rispetto ai soli 556 euro degli istituzionali.
Il costo nascosto dell’inflazione
C’è poi la variabile inflazione, schizzata in alto soprattutto nel corso del 2022 (l’analisi Esma si ferma al 2021, ndr), che va a pesare sui rendimenti effettivi.
Tornando all’esempio dell’investimento decennale da 10.000 euro, oltre ai 3.000 euro di costi pagati, si aggiungono 2.000 euro persi a causa dell’inflazione e il valore netto di tale investimento dopo 10 anni va a scendere a 16.500 €.
I fondi ESG costano meno e performano meglio
Il rapporto Esma intitolato “Performance and Costs of Eu Retail Investment Products” fa anche un ampio focus sugli ESG. I fondi ESG risultano più economici rispetto ai loro omologhi non ESG, ad eccezione degli Etf azionari ESG che sono più costosi rispetto agli Etf azionari non ESG. Quali invece le performance? Se in media i fondi azionari, obbligazionari e misti ESG hanno sovraperformato in media i loro equivalenti non ESG nel 2021, i risultati differiscono abbastanza a seconda delle classi di attività. Da un lato i fondi ESG azionari e misti hanno sovraperformato i loro omologhi non ESG, dall’altro la performance dei fondi obbligazionari ESG è stata inferiore a quella dei fondi obbligazionari non ESG.