Il risparmio gestito nel credito cooperativo

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Che importanza ha il risparmio gestito in una realtà come quella del credito cooperativo? Risponde Vincenzo Palli, direttore generale di BCC Risparmio&PrevidenzaIl risparmio gestito ha un’importanza rilevante anche in una realtà come quella del credito cooperativo. Noi abbiamo un approccio alla nostra clientela che parte da un’analisi accurata dei bisogni effettivi all’analizzare i portafogli dei nostri clienti e i loro bisogni di risparmio. La diversificazione che i prodotti di risparmio gestito possono garantire ai nostri clienti è fondamentale. Negli ultimi anni, il credito cooperativo ha investito sensibilmente su questo versante sia in tecnologia che in formazione rivolta ai nostri consulenti, affinché possano servire al meglio e gestire nella maniera più adeguata i nostri clienti.

Previdenza complementare: che ruolo ha oggi rispetto al passato?

La previdenza complementare oggi ha un ruolo fondamentale rispetto al passato e lo avrà sempre di più anche nel futuro. Questo perché l’attività lavorativa delle giovani generazioni sarà sempre più discontinua e, conseguentemente, ci saranno sempre più dei buchi contributivi che non potranno assolutamente garantire i livelli retributivi che oggi vengono garantiti dagli stipendi; ma anche le vecchie generazioni hanno sicuramente delle problematiche perché il tenore di vita che la pensione pubblica gli potrà garantire non sarà assolutamente in linea con gli ultimi stipendi percepiti. Quindi, la cosa fondamentale è che – nel nostro ruolo di consulenti nei confronti della clientela – riusciamo a proporre al cliente come prima forma di risparmio e, comunque, dando adeguata rilevanza nel suo portafoglio di risparmio, la previdenza complementare.

Come guidare il cliente nel percorso di previdenza/pianificazione?

La tematica della previdenza complementare va affrontata con il cliente come quando il cliente viene a parlarci delle tematiche di risparmio. E’ vero che la previdenza complementare ha un orizzonte temporale mediamente molto lungo, ma è anche vero che ha bisogno di manutenzione e di una certa dinamicità nel seguire il cliente nei vari momenti e nelle varie necessità che possono variare nel corso degli anni. In questo il consulente può essere supportato, oltre che da una formazione specifica legata alle normative che regolano la previdenza complementare, anche dalla strumentazione che sicuramente passa per il prodotto e per la strumentazione informatica. Le nuove tipologie di linee di investimento per la previdenza complementare, infatti, hanno linee life cycle che possono seguire automaticamente lo sviluppo negli anni del cliente modificando il profilo di rischio delle singole linee di investimento. Ad esempio, partendo con un cliente molto giovane che avrà una maggiore esposizione al rischio, stante l’orizzonte temporale che gli manca alla conclusione del suo percorso alla previdenza complementare, atterrerà gradatamente su delle linee di rischio sempre più basse mano mano che ci si avvicina alla data della pensione. Grazie all’ausilio del sistema informatico, il consulente può dare seguimento nel tempo alla posizione del cliente e, soprattutto, alle sue mutate esigenze nel tempo.

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