I trend di investimento per la seconda metà dell’anno

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Nel primo trimestre del 2019 sono state compensate le perdite del 2018. Niccolò Rabitti, responsabile distribuzione Italia di Morgan Stanley IM, spiega quali trend di investimento hanno riscosso maggior successo in questi primi mesi e cosa aspettarci dalla seconda metà dell’anno

Distribuzione in Italia, com’è iniziato l’anno?

In questi primi mesi del 2019 abbiamo visto un trend in linea con gran parte del 2018. Se analizziamo i flussi sulla raccolta di Morgan Stanley IM in Italia, abbiamo avuto una raccolta robusta per tutto il 2018 e per il 2019. A fronte di un mercato ribassista, non abbiamo visto particolari deflussi sul mercato azionario. La risposta che ci siamo dati va nella direzione della natura delle strategie che sono state collocate maggiormente. Se guardiamo la gamma azionaria, troviamo prodotti globali di elevata qualità. Queste strategie hanno dato risposte anche nei momenti negativi, quindi probabilmente gli investitori hanno scelto di rimanere investiti anche dopo un trimestre negativo nell’ultima parte del 2018 e questa strategia chiaramente ha dato i suoi frutti. Infatti, nel primo trimestre del 2019 sono state compensate le perdite accumulate nel 2018 o, in alcuni casi, abbiamo già un saldo positivo tra l’ultimo trimestre del 2018 e il primo del 2019. Speriamo che questo sia un dato di maturità degli investitori, che abbiano scelto un incremento dell’esposizione equity strutturale del proprio portafoglio e non semplicemente tattico.

Quali trend di investimento hanno riscosso maggiore successo in questi primi mesi?

I trend di investimento della prima parte del 2019 sono alcune delle nostre strategie focus: strategie globali azionarie concentrate e di qualità, multi-asset flessibili e anche obbligazionari flessibili. Abbiamo visto un focus sull’equity ma anche un incremento dell’interesse nei confronti delle strategie obbligazionarie europee. Questo perché, se noi confrontiamo i rendimenti che un investitore si porta a casa andando a investire su un obbligazionario mondiale diversificato, sono sicuramente maggiori, però dobbiamo considerare il momento storico in cui viviamo e anche i costi di copertura a cui l’investitore va incontro. Se oggi un investitore europeo vuole coprirsi dal rischio che ha nei confronti del dollaro andando a comprare una strategia globale obbligazionaria, ci sono tre punti di costi che si porta a casa. Questo significa che una strategia obbligazionaria diversificata, flessibile e ben gestita ha le stesse possibilità di rendimento di una strategia obbligazionaria globale acquistata in classe con copertura a rischio cambio.

Quale strategia tenere per questa fase del ciclo?

La strategia possibile da parte di un investitore per entrare nell’ultima fase del ciclo è quella di continuare a puntare sulla qualità in ambito azionario, scegliendo le strategie che hanno aziende di qualità e che possono essere più difensive nella fase d’inversione del ciclo. E poi ricorrere ai piani di accumulo del capitale, che sull’equity hanno la loro ragione d’esistere soprattutto quando i mercati diventano più volatili.

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