Mercati e banche centrali: due mondi sempre più vicini

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Cambio della guardia alla Banca Centrale Europea: cosa dobbiamo aspettarci da Christine Lagarde? Secondo Antonio Cesarano, chief Global Strategist di Intermonte Sim nessun cambiamento radicale.

Quale ruolo svolgono le banche centrali?

Le banche centrali svolgono un ruolo molto importante per i mercati finanziari. Lo abbiamo già visto nella dinamica di fine anno. A fine 2018 avevamo banche centrali che si presentavano in atteggiamento restrittivo. La banca centrale europea stava completando il piano d’acquisto, il cosiddetto Quantitative Easing. Mentre la Federal Reserve stava portando avanti un piano di rialzo dei tassi. Questo spaventò i mercati e abbiamo visto un fine anno piuttosto violento, al ribasso. Immediatamente le banche centrali hanno mutato il loro atteggiamento, a partire dalla Federal Reserve che già a gennaio ha cominciato a cambiare atteggiamento. Ha fatto seguito poi la Bce che attraverso le parole di Draghi ha messo sul campo tutto il suo arsenale: possibilità di tagliare tassi, possibilità di impegnarsi a tenere i tassi fermi per periodi lunghi. Tutto questo ha dato di nuovo fiducia ai mercati, risollevandoli e portando i tassi violentemente al ribasso.

Cosa dobbiamo aspettarci da Christine Lagarde?

Christine Lagarde iniziò il suo mandato al Fmi nel luglio 2011, pochi mesi prima dell’inizio del mandato di Draghi, che risale a novembre 2011. Osservando la reazione della Lagarde e i suoi commenti come direttore generale del Fondo Monetario rispetto alle manovre di Draghi nel corso di questi otto anni – il mandato scade, appunto, a ottobre 2019 – si può osservare una certa continuità. La Lagarde è sempre stata in linea, anzi ha spesso esortato la Bce a fare ancora di più. Ha supportato Draghi soprattutto quando alcune manovre sono state particolarmente forti. Molte di queste sono state prese con il voto contrario dei tedeschi. Quindi l’ipotesi è che la Lagarde possa essere in continuità con Draghi – forse un personaggio un po’ meno tecnico rispetto a Draghi ma di certo in continuità, con uno staff tecnico fatto tra l’altro di uomini che già hanno lavorato con Draghi. E questo sta rassicurando gli operatori. 

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