Digital disruption, arrivano nuovi operatori. Ricavi a rischio per le banche

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L’ingresso di nuovi operatori finanziari mette a rischio una quota significativa dei ricavi per le banche. Si stima che entro il 2025 circa 1/3 dei ricavi commissionali possa essere eroso. Intervista a Manuel Pincetti, partner monitor di Deloitte

Quali sono i macrotrend della Digital disruption in campo finanziario?

“L’evoluzione tecnologica digitale gioca un ruolo primario tra i macrotrend che impattano l’industria dei servizi finanziari e non solo. Infatti, oggi sempre di meno possiamo ragionare in silos di settore e di industria e sempre più in veri e proprio ecosistemi di business. La catena del valore è messa in forte discussione dal digitale. Di conseguenza, oggi un operatore finanziario non per forza si trova a gestire, produrre e distribuire i propri prodotti, ma lo fa sempre di più in una logica di partnership con altri operatori, magari di settori diversi. L’ingresso di questi nuovi operatori all’interno del settore dei servizi finanziari mette a rischio una quota significativa dei ricavi per le banche. Stimiamo che entro il 2025 circa 1/3 dei ricavi commissionali possa essere eroso, e i comparti in cui ci si aspetta l’impatto più significativo riguardano i pagamenti nel settore del risparmio”.

Ripensamento della catena del valore

“Da un lato, il ripensamento integrale della catena del valore e, conseguentemente, un ridisegno dei modelli di business in logica aperta, anche abilitati o impattati dai nuovi requisiti regolamentari che spingono verso una modalità di business sempre più a piattaforma attraverso la Psd2 e il trend dell’open bank. Dall’altro lato, la determinante è sempre il cliente, quindi come cambiano le abitudini di interazione e di consumo dei nostri clienti. Oggi in Italia si è assistito negli ultimi due anni a un incremento del 7% dei clienti self-direct, vale a dire gestire in totale autonomia attraverso canali digitali e interazione da remoto con le banche i propri interessi finanziari”.

Il ruolo delle persone

“Un altro trend molto rilevante è quello relativo alle persone, che sono il principale asset nell’industria dei servizi finanziari. Tutti si trovano a dover affrontare come accompagnare l’evoluzione necessaria nel trasformare il modello di business con le persone come motore. Quindi sono nati all’interno dei grandi gruppi bancari diversi percorsi di riconfigurazione e accompagnamento alle proprie risorse per acquisire le nuove competenze che gli consentono di rimanere rilevanti, sul mercato e per i propri clienti. I numeri del World Economic Forum in questo ambito ci dicono come il tempo medio di vita di una competenza rilevante nel mercato oggi si sia ridotto da 30 a 5 anni, quindi è sicuramente un elemento chiave nell’agenda degli operatori finanziari”.

Soluzioni digital tech in banca

“Ultimo dei trend è quello dell’adozione in banca di soluzioni di digital technology o disruptive technology. Oggi la quota di investimenti delle banche in questo ambito è particolarmente significativa. Circa il 90% degli operatori dichiara di investire in questi settori. Ma quali sono questi comparti di investimento? L’artifical intelligence, l’I.O.T., il cloud computing e la capacità di generare insight attraverso l’utilizzo di dati e quindi l’advanced analytics. Questi investimenti non sono solo finalizzati a ridisegnare il modello operativo, ma anche a evolvere l’offerta e i servizi per i nostri clienti”.

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