Mifid2, focus sulla remunerazione del consulente

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Mifid2 sposta l’attenzione sui costi, come cambiano gli equilibri nell’industria? Risponde Gianluca Bosisio, direttore generale di Banca MediolanumLa Mifid2 evidenzia i costi di sottoscrizione del prodotto al cliente semplicemente in modo diverso, senza rivoluzionare nulla. I costi, infatti, ci sono sempre stati e sono sempre stati rappresentati all’interno dei contratti. Quella che oggi deve essere enfatizzata è la relazione con il cliente. In altre parole, l’esposizione in maniera differente di questo costo tramite i vari rendiconti previsti, fa sì di avere un confronto sempre più preciso su quello che è il valore che il cliente riceve dal suo consulente finanziario.

In che modo impatta sulla remunerazione del consulente?

Il concetto di consulenza a 360° permette al consulente di avere una remunerazione differente da qualsiasi consulente nell’ambito finanziario, perché aggiunge alle remunerazioni classiche nel mondo del gestito, quelle del credito, del protezione e dell’amministrato. In questo modo, per un consulente finanziario che abbraccia il suo cliente in questa maniera, il 30% della sua remunerazione non viene dal risparmio gestito. E’ una leva eccezionale che permette di diversificare le entrate di un consulente finanziario.

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