Digitalizzazione, il punto sulle assicurazioni italiane

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A che punto siamo in Italia in fatto di digitalizzazione delle Assicurazioni? Risponde Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza AssicurazioniIl settore delle assicurazioni si sta muovendo spinto dalla normativa, la nuova Idd che è entrata in vigore dal 1° ottobre. Quindi la digitalizzazione è in progress, il settore non è mai stato all’avanguardia, ma certamente sta recuperando terreno a passo sostenuto. La digitalizzazione è un po’ come l’elettrificazione all’inizio del secolo, quindi sicuramente prenderà piede. Il punto è capire con quali tempi. Come sempre, chi fa le cose prima e meglio, guadagna vantaggio competitivo. Questo è il motivo per cui con Alleanza siamo partiti ormai tre anni fa con questo grande progetto di digitalizzazione e oggi possiamo dire che siamo la più grande rete digitalizzata in Europa. Tre polizze su quattro vengono ormai emesse completamente in digitale; l’obiettivo è arrivare al 100% nel 2019.

Quali vantaggi porta la digitalizzazione alla società e quali ai clienti?

La digitalizzazione è un grande abilitatore. Tornando all’esempio dell’elettricità, essa non serve solo ad accendere la luce, ma porta nelle case degli italiani lavatrici, televisori e tostapane. Quindi, come l’elettricità, anche la digitalizzazione permette di migliorare l’esperienza di vita del cliente nel rapporto con l’assicurazione. Questo è il vero valore aggiunto: essere in grado, attraverso le piattaforme digitali, di offrire una strumentazione ai nostri consulenti in grado di far vivere ai clienti delle esperienze memorabili di servizio. Da un lato c’è il grande tema della multimedialità: se devo fare la presentazione di un servizio, di un prodotto o di un bisogno, posso usare video, ipertestualità e interazione con il cliente. Dall’altro lato c’è il tema della realtà aumentata-relazione aumentata: la possibilità di avere, oltre alla relazione personale, anche una relazione virtuale, integrata con quella personale attraverso l’uso dei social media. Abbiamo un grosso progetto che si chiama “smile” e stiamo educando le nostre persone all’uso dei social media in chiave professionale per avere più frequenza e più valore nel rapporto con i clienti.

La digitalizzazione può essere anche un’arma a doppio taglio: quali sono i rischi e come evitarli?

Il digitale è uno strumento, quindi se ne può fare un buono o un cattivo uso. Non c’è un rischio del digitale in sé, ma nel modo in cui lo si utilizza. Il grande sforzo in questi processi è dunque quello di insegnare alle persone l’utilizzo del digitale, non solo ai clienti ma anche ai nostri consulenti. Inoltre, i nostri clienti non vengono lasciati da soli nel mare digitale, ma vengono accompagnati in questo percorso. In questo modo, il digitale è un supporto non solo a una relazione personale e professionale, ma anche a una consulenza di valore.

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