Brexit, come affrontarla sui mercati

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Quali sono i punti più critici della questione Brexit? Risponde Antonio Sidoti, co-head of Southern Europe Distribution di WisdomTreeTra i nodi principali all’interno della questione Brexit, sicuramente dovremmo menzionare il tema dei confini irlandesi, noto con il nome di “backstop irlandese“. In passato, infatti, non si era mai posto il problema di considerare i confini di natura territoriale tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. Questo probabilmente rappresenta uno degli elementi che ha portato al rallentamento dei negoziati, per cui Theresa May dovrà tornare a rinegoziare nelle prossime settimane per capire come eventualmente trovare una soluzione.

Quali saranno le ripercussioni dentro e fuori dalla Gran Bretagna?

All’interno del Regno Unito si è notato negli ultimi mesi un rallentamento sia per quanto riguarda l’indice dei prezzi sia per il settore immobiliare. Dall’altro punto di vista, anche l’Unione Europea sta patendo una fase di rallentamento. Dai dati statistici che vengono prodotti dai principali istituti e soprattutto all’interno del consensus di quest’anno, emerge la probabilità che il tasso di crescita del pil europeo dovrebbe attestarsi intorno all’1,7%. Di conseguenza, si tratta di un contesto dove non è necessario parlare sicuramente di recessione, quanto piuttosto di rallentamento, che potrebbe continuare a generare volatilità all’interno del mercato.

Quali strategie di investimento tenere per affrontare le incertezze dei mercati?

Negli ultimi mesi, i livelli del vix si sono attestati a parametri sicuramente superiori rispetto agli anni passati. Questo significa che probabilmente stiamo tornando a un terreno di nuova normalità, dove questi livelli possono costituire una costante. Uno degli elementi che potrebbe essere interessante valutare in termini di strategie di investimento, è proprio quello di capire quali possono essere alcune esposizioni che, in una fase di incertezza dei mercati, potrebbe essere interessante valutare. Tra queste esposizioni, possiamo ricordare le strategie a dividendo perché, per il semplice fatto che hanno come dividendo uno dei loro principali core attraverso cui la strategia di esposizione azionaria può essere strutturata, indicano tendenzialmente un valore qualitativo dei titoli. Le aziende che distribuiscono dividendi illiquidi, lo fanno tendenzialmente per generare valore per gli azionisti, e possono farlo quando hanno bilanci in ordine. Tutto questo, per quanto riguarda i titoli a dividendo, può creare un contesto difensivo che, come tale, può aiutare a gestire le escursioni di volatilità qualora si dovessero verificare nei mercati azionari. Tra le altre considerazioni che si possono fare nel contesto di volatilità, c’è quella di dismettere delle posizioni di asset particolarmente correlate con la volatilità. Dall’altro punto di vista, non possiamo non considerare i beni rifugio, proprio perché possono ritornare in auge proprio per il semplice fatto che storicamente hanno dimostrato una tendenza ad avere un apporto di decorrelazione rispetto a quelli che sono i mercati (come i metalli preziosi). Questo ovviamente non vale in tutte le fasi di mercato ma, all’interno di una diversificazione di portafoglio, l’utilizzo di beni rifugio può avere senso soprattutto in ottica di prezzare un’incertezza che il mercato potrebbe dimostrare nei prossimi mesi.

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