ALBERTO NEGRI
L’intelligence israeliana avrebbe ucciso 2.700 “nemici” in tutto il mondo, per condurre la sua guerra contro l’Iran. Nessun altro servizio gode della stessa licenza di uccidere e della stessa impunità. sostenuta dagli Usa, accettata dalle monarchie assolute del Golfo e persino dall’Onu
Mentre il mondo arranca sotto i colpi della seconda ondata del contagio, la Cina progetta il futuro. Le grandi banche d’affari Usa prendono posizione. E intanto la Russia punta all’alleanza militare con la superpotenza asiatica
Le due élite al potere negli Usa, quella repubblicana e quella democratica, si somigliano molto più di quanto non sembri. Entrambe appaiono incapaci di colmare il preoccupante divario che si è venuto a creare tra ricchi e poveri. Ecco l’analisi a una settimana dalle elezioni
La Turchia di Erdogan vuole rimettere in discussione le zone di sovranità marittima nel Mediterraneo. Così Roma si prepara a contare sempre meno nella sua ex colonia. E in tutta la regione
L’escalation del conflitto in Libia e la rivalità tra la Turchia e le monarchie del Golfo si incrociano con le dispute territoriali e la contesa sul gas
tra Vecchio continente e Ankara. Un contenzioso aspro che vede coinvolte grandi compagnie energetiche, dall’Eni alla Total. E affonda le radici nei raid del 2011 di Francia, Usa e Gran Bretagna per abbattere Gheddafi
Le (pessime) decisioni assunte da Trump e dai suoi predecessori in materia geopolitica hanno avuto un impatto determinante sui fragili equilibri del Mediterraneo e del Medio Oriente. E ora il mondo tiene il fiato sospeso
Rivalità economiche. Ambizioni geopolitiche. Nuove rotte per le catene di approvvigionamento globale. Così il conflitto latente tra le due superpotenze rischia di aggravarsi ai tempi del coronavirus. Articolo tratto dal numero di maggio del magazine We Wealth
Il crollo delle quotazioni petrolifere, innescato dal fallimento del vertice Opec allargato e proseguito con la prova di forza tra Russia e Arabia Saudita, finirà per destabilizzare ulteriormente la regione che va dal Mediterraneo al Medio Oriente
Dalla decisione di partecipare ai raid contro Gheddafi nel 2011, la politica italiana è stata perdente e priva di credibilità. Ma la nostra presenza nella regione resta strategica per i nuovi equilibri del Mediterraneo
L’iniziativa di Donald Trump introduce nuovi elementi di instabilità nel medio oriente e nel mediterraneo allargato, in un quadro intricato che evoca analogie con il passato
A 30 anni dalla caduta del muro di Berlino la protezione degli Stati Uniti è venuta meno. Il disimpegno dell’America chiama il vecchio continente ad assumersi maggiori responsabilità, soprattutto in Medio Oriente. Dove ora Trump ha aperto un nuovo fronte. Ma l’Ue arriva a questo appuntamento più debole e divisa
A Varsavia l’estrema destra brucia le bandiere dell’Unione. Dimentica che 30 anni fa, il crollo del muro di Berlino fu possibile grazie a un complicato intreccio che lega Solidarnoisc, Papa Wojtyla e il fallimento del Banco Ambrosiano
L’Italia ha perso potere e influenza sul paese. Gli italiani in Libia non servono perché hanno un “peso” ma perché fanno da eventuale contrappeso alla presenza altrui: siamo l’accessorio di un’antica bilancia basculante dove altri distribuiscono sui piatti la vera potenza. E la politica di potenza non è affar nostro. L’analisi di Alberto Negri
Una guerra mondiale delle sanzioni sembra essere vicina. E il conflitto potrebbe diventare sempre più vasto, allargandosi al campo economico, energetico, militare
Le sanzioni, imposte dopo che Trump ha abbandonato l’accordo sul nucleare del 2015, stanno soffocando Teheran e l’export in un Paese dove l’Italia era il primo partner europeo. Ma la colpa non sarebbe soltanto degli Stati Uniti
In Europa, la Germania è il primo partner commerciale del paese asiatico con un interscambio di 186 miliardi seguita dalla Francia (70 miliardi). Distanziata di molte lunghezze segue l’Italia, con 42 miliardi. Attraverso il Principato di Monaco, Parigi potrebbe aprire le porte anche a Huawei
Da 80 anni il Venezuela vive soltanto di rendita petrolifera. Fuori dal campo petrolifero, non si lavora, si investe poco o nulla e la borghesia è abituata da sempre a esportare i suoi dollari nei conti all’estero. E il rischio è che non ci sarà una vera transizione: per ottenerla ci vorrebbe un cambio profondo di mentalità
Perché la questione delle false notizie made in Usa è un problema anche italiano? Come ci tutelano le istituzioni? Un’analisi dei rapporti tra Stati Uniti, Iran ed Europa
I cristiani d’Oriente, i cristiani di Betlemme, sono un’entità quasi sconociuta ai fratelli d’Occidente, chiusi nelle loro festività consumistiche. Eppure rischiano l’estinzione completa a causa delle politiche occidentali “amiche”
La questione libica resta l’ultimo capitolo ancora aperto delle primavere arabe. Una situazione dall’esito incerto, tranne che per gli sconfitti sicuri: i migranti
Gli accordi tra Cina e Pakistan segnalano le profonde trasformazioni in corso nell’ordine mondiale. Negli Stati Uniti il piano cinese viene considerato come una sfida diretta alla superpotenza americana
L’Italia è il secondo paese nell’Unione per fondi strutturali ricevuti da Bruxelles ma è sestultima, su 28 stati membri, per utilizzo dei soldi ricevuti. Fa meglio la Polonia, la Spagna e la Romania, che sono rispettivamente il primo, il terzo e il quarto beneficiario dei fondi europei
Cosa c’è alla base della popolarità di Erdogan? il “turbo-nazionalismo” del presidente della Turchia sembra essere il vero carburante propagandistico
C’è chi difende l’Unione Europea e chi crede che sia un problema: quasi nessuno ha voglia di ricordare da dove siamo ripartiti come continente dopo la seconda guerra
La guerra può anche diventare qualche cosa di differente. Combatteremo ancora per le stesse cose, magari aiutati da un algoritmo che un giorno ci sfuggirà di mano controllando le nostre vite
Se andiamo all’origine della guerra totale al terrorismo scopriamo responsabilità insospettabili, dalla teoria Usa “dell’arco della crisi”, all’appoggio dei mujaheddin in Afghanistan in chiave anti Urss, all’Iraq, alla Libia