#13 - Tra lockdown e fase 2: le nuove opportunità del real estate
#13 - Tra lockdown e fase 2: le nuove opportunità del real estate
Per la nuova puntata della collana podcast di We Wealth dedicata all’impatto del coronavirus sull’industria del wealth management, sono stati nostri ospiti Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare, e Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma
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Il focus della puntata va sull’immobiliare, uno dei settori più colpiti dal coronavirus. La crisi che stiamo vivendo, infatti, non può essere paragonata a quelle del passato: non deriva da bolle o dall’insolvibilità dei mutui subprime. Ma dall’emergenza sanitaria legata all’esplosione del coronavirus, che ha portato a un completo lockdown e ha mandato al tappeto il real estate, che si trova così a fronteggiare una situazione inedita e drammatica.
Residenziale, uffici, logistica, hotel. Tutti – chi più chi meno – sono stati toccati. Il cigno nero è arrivato, proprio nel momento in cui l’intero settore si stava risollevando. Ora tutto è annullato. Il fatto è che questa imprevedibile e profonda crisi ha portato con sé un’elevata componente di incertezza in merito alla sua durata e alla sua conseguente intensità. Difficile fare previsioni. Più facile è invece pensare a possibili scenari, anche se i dati sono allarmanti. Secondo Nomisma, nel prossimo triennio si potrebbe assistere a un arretramento compreso tra le 278 mila e le 587 transazioni residenziali, con un calo degli investimenti di 9 – 18 miliardi, a seconda che si guardi uno scenario soft o hard.
Ma anche un contesto simile (in cui convinzioni che sembravano ormai consolidate sono venute a modificarsi) può presentare delle opportunità. Quali asset class sono più resilienti e quali cambiamenti potrebbero investire i segmenti tradizionali?
