Dalla pandemia alle recessioni, attenzione a chi “prevede” il futuro

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Tutti gli investitori vorrebbero una sfera di cristallo per sapere con esattezza cosa succederà al mercato nei prossimi mesi, ma è veramente possibile avere previsioni precise? Secondo gli esperti di Legal & General la risposta è no, basti pensare che anche il Fondo Monetario Internazionale è spesso in difficoltà nel fare previsioni accurate

Uno shock economico intrinsecamente e anormalmente imprevedibile, così è stata spesso descritta la pandemia che ha bloccato il mondo per quasi due anni. Ma si tratta veramente di una anomalia?

La realtà è che prevedere cosa accadrà al mercato, anche solo nel breve termine, è veramente molto complicato e lo sa bene il Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Basti pensare che nei trent’anni in cui è stato pubblicato il World Economic Outlook, che ha proprio il compito di prevedere cosa accadrà al mercato nei successivi dodici mesi, questo ha riconosciuto con anticipo solo 12 recessioni su 236, ovvero con una percentuale di successo solo del 5%, non un dato molto rassicurante. Certo, i membri del Fmi sono stati molto bravi a riconoscere le recessioni già in atto, ma non si tratta di una vera e propria previsione.
Allo stesso tempo una pandemia non è una recessione, è un evento molto più raro e, soprattutto, con pochi segnali che la possano anticipare.

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