Gli italiani investono in strumenti assicurativi e fondi
Gli italiani investono in strumenti assicurativi e fondi
Gli italiani preferiscono investire in asset liquidi e strumenti assicurativi
Le attività finanziarie delle famiglie sono in Italia 3,8 volte il reddito disponibile, come in Francia. Risulta però essere un valore più basso di quelli di Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Canada
Secondo una recente ricerca di Bankitalia gli italiani preferiscono sempre di più gli strumenti assicurativi. Intanto, i fondi comuni pesano oggi per il 12% del totale della ricchezza finanziaria delle famiglie
Gli italiani preferiscono investire negli strumenti assicurativi e nei fondi, piuttosto che in obbligazioni bancarie. A dirlo è lo studio di Bankitalia “Questioni di economia e Finanza: la ricchezza delle famiglie in sintesi”.
In Italia la composizione percentuale delle attività finanziarie è caratterizzata – stando ai dati dello studio – da una prevalenza di strumenti liquidi, i depositi (31% del totale). Le azioni pesano per il 24%. Mentre l’incidenza dei titoli è scesa al 7%, il valore minimo dal 1950. La diminuzione ha coinvolto sia i titoli pubblici, sia, in misura maggiore, le obbligazioni bancarie. Ne hanno beneficiato gli strumenti assicurativi e pensionistici, che pesano per il 23% circa del totale, il valore più alto della serie storica.
Negli ultimi anni anche i fondi comuni sono cresciuti, raggiungendo il 12% della ricchezza complessiva. “Togliendo il velo” al risparmio gestito – vale a dire individuando gli strumenti finali in cui investono fondi pensione, assicurazioni e fondi comuni – i titoli detenuti direttamente e indirettamente (prevalentemente titoli pubblici) dalle famiglie hanno lo stesso peso delle azioni. Le attività finanziarie delle famiglie sono in Italia 3,8 volte il reddito disponibile, come in Francia. È un valore più basso di quelli di Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Canada, più alto di quello di Spagna e Germania.
In Italia, Francia e Spagna la ricchezza reale è più grande della ricchezza finanziaria, mentre in Germania, Usa, Giappone e Canada è vero il contrario. Un sostanziale equilibrio si osserva invece nel Regno Unito. Il rapporto tra attività finanziarie e reddito disponibile è oggi più alto che nel 1995 in tutti i paesi Ue. La crescita del rapporto è stata interrotta in due occasioni: l’esplosione della bolla della New Economy nel 2000-2001 e la crisi finanziaria globale.
L’Italia resta però l’unico paese dove il rapporto non ha ancora recuperato i valori precedenti la crisi finanziaria del 2007-2009. Nei paesi dal 1995 ad oggi le variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari – guadagni o perdite in conto capitale – hanno contribuito in maniera rilevante alla crescita della ricchezza finanziaria delle famiglie, con l’eccezione delle famiglie tedesche e in misura minore di quelle giapponesi.
I sistemi finanziari mantengono caratteristiche diverse.
• I depositi sono predominanti in Giappone, dove la persistenza di una bassa inflazione ha indotto le famiglie a privilegiare uno strumento il cui valore è fisso in termini nominali.
• Gli Stati Uniti sono al primo posto per il peso di azioni e partecipazioni. L’Italia è ai primi posti per la diffusione di azioni non quotate, data la prevalenza nell’economia delle piccole imprese a conduzione familiare.
• Nel Regno Unito si osserva la diffusione maggiore di strumenti assicurativi e pensionistici.
•Gli Stati Uniti e l’Italia sono i paesi con la maggior diffusione relativa di titoli, pur ridottasi negli ultimi anni. Nonostante queste differenze, negli ultimi venti anni il portafoglio delle famiglie italiane è diventato più simile a quello degli altri paesi. Dalla fine degli anni Novanta, il rapporto tra passività delle famiglie e reddito disponibile è cresciuto in tutti i paesi, ad eccezione di Germania e Giappone: l’aumento è stato particolarmente forte in Spagna, Canada, Regno Unito e Stati Uniti.
