L’annuncio è ufficiale. La società, presente in oltre 200 paesi, ha infatti dichiarato di avere intenzione di emettere una carta di credito per la valuta digitale. Ciò permetterebbe a tutti i detentori di crypto di spendere agevolmente i fondi del proprio wallet, usufruendo dei plafond della carta “in tutti i posti nel mondo dove Visa è accettata”. Cioè praticamente ovunque. Ma Coinbase non può essere in grado di far fronte agli adempimenti richiesti dalla normativa antiriciclaggio, dice il Financial Times. Una Visa in criptovalute non sarebbe una novità, almeno nelle internzioni. Diverse emittenti ci avevano provato in passato, ma senza successo, proprio a causa della compliance richiesta.
L’accordo di Visa con la società americana di wallet dovrebbe però cambiare le cose. Basta infatti possere solo un account Coinbase per poter ricevere pagamenti da chicchessia, senza potere indentificare la fonte. E’ vero che alcuni wallet stanno cercando di rendersi compliant alla regolamentazione antiriciclaggio, ma molti restano nel “vacuum regolamentativo”, scrive la Kaminska. Aggiungendo poi che una soluzione potrebbe essere quella di bloccare tutti i pagamenti derivanti da soggetti non regolamentati. Visa si limita però a dichiarare che Coinbase è una società regolamentata dal diritto Usa, e che questo basta. Come sempre, omnia vincit pecunia?