Fintech: la view di Jupiter

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FinTech e banche: i grandi gruppi bancari tradizionali sono destinati a cedere il passo? Ecco cosa ne pensa Andrea Boggio, country head di Jupiter AM.

FinTech e banche

I grandi gruppi bancari non sono necessariamente destinati a cedere il passo davanti al FinTech e all’avanzata di realtà non necessariamente bancarie. L’intelligenza artificiale è sicuramente una delle più grandi svolte degli ultimi anni, se applicata al campo bancario. Ci si chiede, infatti, se queste realtà non bancarie possano minacciare direttamente il mondo delle banche, se un domani sarà possibile servirsene per utilizzare servizi di tipo bancario o para bancario. Tutto dipenderà dalla volontà di investire delle banche. Una delle banche che investe di più in FinTech è Bank of America. Nonostante questo, essa possiede brevetti di proprietà intellettuale in questo campo inferiori al 10% di quelli che possiede Google nello stesso settore. Le banche sono decisamente indietro, ma non per questo sconfitte. Se le banche cominceranno a investire con convinzione nel FinTech, nei prossimi anni potranno incrementare fino al 40% il proprio margine. Questo è decisamente incoraggiante. A oggi, banche detengono una posizione dominante sul mercato, perché sono proprietarie di marchi molto forti, hanno una clientela fidelizzata e accesso a dati che altri non possiedono. Non ci immaginiamo che queste banche sviluppino internamente tutte le tecnologie necessarie, ma ci aspettiamo che adottino pacchetti di servizi completi, che permettano di fare, in breve tempo, passi in avanti significativi.

Investimenti nel settore FinTech: su cosa puntare?

L’approccio di Jupiter AM è diverso, onnicomprensivo. Dal nostro punto di vista, bisogna guardare sia ai cosiddetti enablers, sia ai benefiters. Enablers sono società che permettono in maniera rapida l’adozione di piattaforme digitale e tecnologiche anche da parte del mondo bancario, finanziario e assicurativo. I benefiters sono quei soggetti della filiera che possono rapidamente beneficiare, qualora vogliano investire in tecnologie di questo tipo. Una combinazione di questi due elementi rende il portafoglio degli investitori molto più efficiente, perché più diversificato. Tra un portafoglio costituito solo da FinTech e uno che permette investimenti sia in enablers, che in benefiters, il secondo è decisamente meno volatile e rischioso del primo.

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