Finanza comportamentale: 4 errori comuni commessi dagli investitori

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Quali sono gli errori più comuni commessi da chi investe? Lo abbiamo chiesto a Enrico Maria Cervellati, esperto di finanza comportamentale e professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

La finanza comportamentale

La Finanza comportamentale è un approccio innovativo e complementare a quello tradizionale che ci spiega come la psicologia impatta sulle nostre decisioni finanziarie. Dunque, si tratta di un approccio descrittivo, che individua i tipi di errori che tendiamo a commettere e aiuta a correggerli. Negli ultimi 15 anni ci sono stati ben tre premi Nobel per la finanza comportamentale, dallo psicologo Daniel Kahneman a Robert J.Shiller e Richard Thaler, che sono economisti comportamentali.

Gli errori individuati dalla finanza comportamentale

Gli errori comportamentali sono di due tipi: cognitivi e emotivi.

1) Avversione alla perdita

Tra gli errori cognitivi più comuni, c’è l’avversione alla perdita. La finanza comportamentale ci dice che nei confronti di una perdita, rispetto a un guadagno, il nostro atteggiamento di investitori è diverso: una perdita pesa circa due volte un guadagno dello stesso ammontare. Dunque, nell’area dei guadagni siamo tendenzialmente avversi al rischio, se stiamo valutando una perdita tendiamo a essere propensi al rischio.

2) Home bias

Un altro tipico errore cognitivo è definito “home bias” e consiste nell’investire in titoli domestici, cioè del paese d’origine dell’investitore. Naturalmente, se l’inventore americano investe soltanto in titoli americani, sta investendo nel 50% della capitalizzazione mondiale. L’investitore italiano che investe solo in titoli italiani, investe solo nell’1,5%. Questo errore è dettato dalla familiarità e porta a non diversificare il portafoglio.

3) Overconfidence

L’Overconfidence è stata testata in tutti i paesi del mondo e ci dice che gli investitori tendono, in media, a essere troppo sicuri delle proprie capacità.

4) Errori emotivi

I più comuni errori emotivi riguardano l’ottimismo e l’euforia quando i mercati salgono e la paura e il panico quando i mercati scendono. Queste emozioni ci portano a fare esattamente il contrario di quello dovremmo fare razionalmente. Quando i mercati salgono dovremmo essere guardinghi, ma le emozioni positive ci portano a comprare di più. Quando i mercati scendono e razionalmente dovremmo comprare a prezzi più bassi, la paura ci spinge a vendere. Un’altra emozione importante è il cosiddetto rammarico o rimpianto, che ci porta a rimpiangere decisione prese o non prese. Il rammarico agisce non solo a posteriori, ma anche prima di prendere una decisione. Molte persone, oggi, tengono liquidità nel proprio conto corrente perché hanno paura di fare una scelta e poi rimpiangerla.

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