Mercati azionari: a proprio agio… nel disagio

Investitori azionari dai sonni tranquilli? Molto dipenderà dalla possibilità che la ri-accelerazione economica che i mercati si aspettano nel 2020 si verifichi o meno…

Mercati azionari a stelle e strisce con qualche premura dopo le performance sorprendenti di fine 2019. Le banche centrali hanno fatto il possibile per sostenere l’economia nel suo complesso, riuscendo ad ottenere una parziale ri-accelerazione dell’economia sul finire dello scorso anno, e spingendo di rimando ancor più in alto le valutazioni del comparto equity.

Rispetto al resto del mondo, le valutazioni azionarie a stelle e strisce risultano però, al momento, le più alte al mondo.

Come rilevato dagli esperti di T. Rowe Price, su base rettificata dal punto di vista ciclico, i multipli relativi di price/earning favoriscono le azioni non statunitensi con un margine così ampio che non si vedeva dal 1995.

A riprova della fase di ripresa di fine 2019, secondo Justin Thomson, Chief Investment officer equity di T. Rowe Price, meritano attenzione tre fattori: anzitutto, a fine novembre gli indicatori della manifattura e delle esportazioni si sono stabilizzati; in secondo luogo, i prezzi del rame, tradizionalmente indicatori del grado di attività industriale, sono risaliti; infine, dopo una passeggera inversione della curva dei rendimenti del Treasury americano sul segmento a 2 e 10 anni registrata lo scorso agosto (che ha riacceso i timori di una fase di recessione), l’inclinazione è poi tornata positiva.

Gli investitori dovranno cercare di sentirsia proprio agio nel disagio” ha commentato Thomson, per poter sfruttare le opportunità potenziali.

Tuttavia, questi segnali di ripresa, ha precisato Mark Vaselkiv, chief investment officer fixed income, non vogliono dire che l’economia globale è ora su un terreno solido. Un grave shock politico o finanziario potrebbe innescare una nuova fase di recessione. “Potremmo trovarci di fronte ad un cambio di rotta”, in cui un catalizzatore di mercato o un sentore di crisi “che porterebbe l’economia mondiale alla recessione”.

Nonostante un’economia positiva e in espansione, sostenuta per lo più dai consumi, il rallentamento della spesa in conto capitale ha frenato la dinamica degli utili. Complessivamente, la crescita degli utili per azione nel 2019 per le società interne all’indice S&P 500 presenta numeri in calo a cifra singola. Come indicato da David Giroux, chief investment officer equity and multi-asset, le stime di consenso sulla crescita degli utili nel 2020 sono pari al 10%. Una previsione che, secondo l’esperto, potrebbe essere fin troppo ottimistica.

“Molto dipenderà dalla possibilità che la ri-accelerazione economica che i mercati sia aspettano nel 2020 si verifichi o meno” ha concluso Giroux. Se tale ri-accelerazione economica non si materializzasse o non fosse abbastanza forte da portare alla generazione degli utili attesi, “i mercati azionari avranno abbondante spazio per un eventuale downside” ha concluso Giroux.

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