Clima, misurare oggi per investire nel domani

Misurare l’impatto climatico attuale per valutare la traiettoria del modello di business di un’azienda, investendo solo laddove certi obiettivi vengano raggiunti e rispettati

È già troppo tardi per cambiare la traiettoria climatica dei portafogli d’investimento? Allo stato attuale, gli obiettivi prefissati dall’Accordo di Parigi del 2015 (mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando ai 1,5°C) sembrano lontani da raggiungere, dato che “tutti gli attivi nei mercati dei capitali superano probabilmente i 4°C”, come ha ricordato Mark Carney, inviato speciale per l’azione sul clima delle Nazioni Unite.
Una prospettiva per niente sostenibile anche da un punto di vista economico, dato che “un tale aumento delle temperature provocherebbe danni catastrofici dovuti al riscaldamento globale, che potrebbe causare all’economia perdite annue per oltre 23,000 miliardi di dollari, ossia circa un terzo del Pil mondiale attuale”, spiegano gli esperti di Lombard Odier Investment Managers. Tuttavia, grazie a innovativi strumenti di misurazione, il mondo degli investimenti potrà contribuire attivamente agli obiettivi mondiali sul clima: vediamo come.

Come fare? L’approccio di LOIM

Misurare la traiettoria climatica degli investimenti futuri:  così LOIM ha creato un sistema proprietario volto ad analizzare l’allineamento dei portafogli agli obiettivi climatici. L’approccio Lombard Odier Portfolio Temperature Alignment (LOPTA) “analizza l’intera gamma delle metriche di decarbonizzazione disponibili per ogni settore, dai cambiamenti sul lato della domanda (ad esempio, ridurre il consumo di carne e fare meno viaggi aerei) alle soluzioni offerte dalle innovazioni tecnologiche (quali elettrificazione, miglioramenti dell’efficienza, sostituzione dei carburanti e compensazioni o cattura di anidride carbonica)”, spiegano da LOIM. “Dopo aver definito il percorso di decarbonizzazione su base geografica, confronta l’impronta effettiva e la traiettoria climatica di ogni società con il percorso effettivo del settore al quale appartiene, per arrivare ad un risultato climatico a livello di singola società. Questo, a sua volta, viene utilizzato per la valutazione a livello di portafoglio”.

Considerare il problema a monte

Tuttavia, è importante ricordare che la transizione climatica non è che una delle sempre più impellenti necessità cui gli investimenti sostenibili cercano di dare voce. È infatti centrale ricordare che, a monte di tutto, vi è il capitale naturale, ovvero quella combinazione di risorse rinnovabili (come acqua, atmosfera e specie viventi) e non (come il suolo, i sedimenti, i combustibili fossili) messi a disposizione dell’uomo dalla natura. “Una risorsa essenziale per il nostro pianeta, che pesa per il 50% del Pil globale”, ricorda Giancarlo Fonseca, Head of distribution Italy di LOIM a ConsulenTia 2021. “Bisogna averne cura, così da preservarne la sopravvivenza e la rigenerazione ed evitare ingenti danni nella creazione della ricchezza a livello globale”.

 
Scopri di più sull’approccio di LOIM al clima

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