Obbligazioni investment grade: è tempo di ripresa

Rocco Bove, responsabile obbligazionario di Kairos Partners Sgr – Torna l’interesse nel comparto obbligazionario di migliore qualità, con rendimenti interessanti per la prima volta negli ultimi cinque anni. Messi da parte i titoli high yield (HY) e accantonata la schiera dei titoli governativi, il segmento investment grade (IG) si prepara ad essere la migliore alternativa di periodo in portafoglio. In che modo?

Il Consiglio europeo conclusosi lo scorso giovedì ha tracciato la strada sulle cifre che verranno stanziate per sostenere una economia in crisi da covid-19, pur senza aver dato risposte precise e finite sul quadro generale dei sostegni. “Poco importa che si tratti di Mes, Bei o finanziamenti di altra natura”, ha spiegato Rocco Bove, responsabile obbligazionario di Kairos Partners Sgr.
“Ciò che conta è che verranno impiegate risorse fiscali atte a risolvere lo shock economico in essere, e questa è l’unica cosa realmente importante”. Tali spese, che saranno fatte a deficit, da un lato appesantiranno un’amministrazione pubblica già affaticata, dall’altro solleveranno dall’onere della crisi una parte delle aziende private. “Il beneficiario ultimo” ha quindi aggiunto Bove, “saranno proprio i titoli corporate”.

Il ritorno delle obbligazioni investment grade

Tra i bond più appetibili del settore privato, attenzione speciale merita il comparto investment grade: “I titoli corporate di elevata qualità beneficeranno sia del contributo delle banche centrali, che del contributo allo sviluppo offerto dalle singole amministrazioni”. Secondo Bove, sul comparto obbligazionario stiamo vivendo quindi una nuova realtà: “Una fetta di quel mercato obbligazionario che fino a ieri rendeva zero, adesso inizia ad avere ritorni interessanti senza spingersi su cose troppo rischiose”.
Se nel corso degli ultimi 5 anni i gestori obbligazionari sono andati alla ricerca di rendimenti sulle frontiere per trovare un ritorno là dove non c’era (esponendosi in modo importante a scadenze più lunghe o a tranche di credito di qualità inferiore), ora qualche rendimento interessante inizia ad esserci. Ciò rende meno appetibile la parte di titoli high yield, più interessante in termini di ritorni ma anche più esposta a fonti di rischio. “In questo periodo non è necessario spingersi sulla parte più speculativa: il credito IG (meno frizzante ma anche meno rischio del HY) è tornato ad essere interessante”.

Bond governativi o corporate bond?

I bond aziendali sono inoltre da preferirsi ai titoli di Stato, dove a rischio è la sostenibilità dei bilanci al netto delle spese di sostegno elargite dai governi. “Sui tassi governativi potrebbe scaricarsi l’effetto di una grande offerta che servirà ad alimentare i deficit con i quali sarà finanziata la crescita”. Tatticamente, “si potranno presentare situazioni in cui anche la parte governativa risulterà interessante”, ma essendo tornata premiante la componente corporate IG non vi sono ora le condizioni per cercare alternative al comparto.

La soluzione Kairos: KIS Bond Plus

Dopo aver fatto un 2019 col piede sull’acceleratore del rischio, a partire da febbraio 2020 (prima che lo shock da pandemia globale intaccasse mercati e fiducia degli investitori) KIS Bond Plus, fondo flessibile obbligazionario, ha iniziato a frenare. I livelli di valutazione sul comparto high yield stavano infatti raggiungendo soglie un po’ eccessive, “per cui si è preferito alleggerire il portafoglio, spostando risorse in liquidità”. Tale liquidità è stata indispensabile nel “ricostruire posizioni mano a mano che il mercato scendeva e che si creavano nuove opportunità di acquisto, non più sul lato HY, ma su classi di rischio inferiore, come credito IG o del debito senior”.

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