Med, Fin, Ed, Green: tutte le nuove declinazioni del tech

La disponibilità del mercato a pagare un premio a fronte di una redditività più stabile potrebbe estendersi ad aree come il Medtech, il Fintech, l’Edtech (Educational technology), il Greentech e l’ESG. Come declinare il portafoglio?

Dal 6% al 32% del paniere in 10 anni: così il settore tecnologico ha conquistato posizioni tra le 50 aziende più performanti dell’indice MSCI All Country World (MSCI ACWI). Non da meno il comparto sanitario, cresciuto dal 10 al 34% dal 2010 al 2020. A registrare il peggior calo i beni industriali, passati dal 30% al 2%.
Come illustrato dagli esperti di Goldman Sachs Asset Management nel Market Know-How dell’ultimo quadrimestre, la composizione settoriale delle migliori società in termini di performance rispecchia “il cambiamento delle dinamiche demografiche, delle preferenze sociali e dei comportamenti dei consumatori, che si riflettono in una forte crescita degli utili”.

Il 92% delle aziende più performanti non è Usa

Sebbene gli Stati Uniti continuino a pesare in maniera preponderante, le migliori società continuano ad essere ben rappresentate nel panorama globale. Nell’ultimo decennio, in media, “oltre il 75% dei 50 migliori titoli azionari dell’MSCI ACWI è risultato domiciliato al di fuori degli Usa”. Una percentuale che è andata allargandosi a seguito della crisi appena trascorsa e che tenderà ad ampliarsi nel tempo: guardando anche solo dall’inizio di quest’anno, “il 92% delle migliori aziende dell’MSCI ACWI risulta domiciliato al di fuori degli Stati Uniti” sottolineano da GSAM, con beneficio per le realtà asiatiche.

Tech: performance, competitività e sfide

Dal canto suo, il settore tecnologico statunitense continua ad essere ben posizionato per beneficiare dei futuri trend di crescita, anche se all’interno di un ambiente via via sempre più competitivo: “la disponibilità del mercato a pagare un premio a fronte di una redditività più stabile potrebbe estendersi ad aree come il Medtech, il Fintech, l’Edtech (Educational technology), il Greentech e l’ESG (Environmental, Social and Governance)”.
Il settore tech è tuttavia sotto il mirino di Washington che, a prescindere dal voto elettorale del prossimo 3 novembre, dovrebbe varare misure restrittive atte a limitarne i benefici (specie fiscali).

La crisi ed una “insolita” predominanza growth

Il crollo azionario registrato dal mercato durante la crisi legata al Covid-19, cui ha fatto seguito un’immediata ripresa, non ha precedenti. La performance azionaria degli ultimi mesi è stata caratterizzata da una “insolita” predominanza dei titoli growth (titoli con un rapporto prezzo/utili relativamente alto) nelle fasi di elevata volatilità. Storicamente, tale dinamica è abbastanza insolita, e può trovare ragione nelle mutate caratteristiche delle società growth, sempre più difensive grazie a bilanci solidi, liquidità in eccesso e modelli di business meno ciclici. “Crediamo che i titoli growth continueranno probabilmente a sovraperformare, alla luce della crescita modesta del Pil, dell’inflazione contenuta e di un certo potenziale di crescita degli utili” hanno concluso da GSAM.

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