Storie di successo: ecco le Big Usa nate durante le fasi di ripresa

Ogni crisi segue un suo iter, sia nella fase di declino, che in quella di ripresa. Gli esperti di Capital Group hanno rilevato tre peculiarità che di solito accompagnano il ritorno alla normalità sui mercati: da cosa nasce una storia di successo?

Le società più influenti al mondo (nate durante la ripresa)

Una delle prime rilevazioni, tra le più curiose, è come molte celebri aziende a livello mondiale siano state fondate proprio nei periodi di ripresa dopo una contrazione economica.
Per citare qualche esempio, “McDonald’s è nata nel 1948 a seguito di una flessione causata dalla smobilitazione del governo degli Stati Uniti da un’economia di guerra. Walmart è stata fondata 14 anni dopo, più o meno in corrispondenza del Flash Crash del 1962, un periodo in cui l’indice S&P 500 ha perso oltre il 22%. Airbus, Microsoft e Starbucks hanno visto i loro natali nell’era della stagnazione degli anni ’70, un decennio caratterizzato da due recessioni e da uno dei mercati ribassisti peggiori della storia americana. Non molto tempo dopo, Steve Jobs ha deciso di avviare nel suo garage una piccola società di computer chiamata Apple”.

I mercati si riprendono con vigore dopo profondi declini

Sebbene non si possa dire con certezza quale forma assumerà la prossima fase di rilancio, la storia insegna che le azioni tendono a riprendersi con grande vigore anche dopo i più profondi declini.
“Osservando i 18 maggiori crolli del mercato statunitense dalla Grande Depressione, emerge come in ogni caso lo S&P 500 si sia sempre ripreso a distanza di cinque anni, registrando in quei periodi rendimenti medi di oltre il 18% l’anno. Grazie a un rapido recupero dai livelli minimi, anche i rendimenti migliori coincidono con le fasi successive alle peggiori contrazioni. Il primo anno dopo i cinque più drammatici ribassi del mercato degli ultimi 90 anni, i rendimenti medi erano del 71%, a riprova dell’importanza di mantenere i propri investimenti, invece che affrettarsi a vendere le azioni per paura della volatilità dei mercati”.

Le fasi di recessione durano meno delle fasi di ripresa

Per quanto brusca e violenta possa essere una correzione, la buona notizia è che le fasi di ribasso dei mercati tendono a durare relativamente meno rispetto a quelle di ripresa. Quando si è all’interno di una crisi il tempo sembra non finire mai. In realtà, tuttavia, i declini tendono ad essere molto più brevi di un rialzo a lungo termine.
“Sebbene ogni contrazione di mercato sia a sé stante, negli Usa i periodi di ribasso dal 1950 sono stati mediamente di 14 mesi, a fronte di mercati rialzisti durati in media cinque volte tanto.
Altrettanto evidente è la differenza nei rendimenti. Sebbene i rialzi abbiano offerto mediamente un guadagno del 279%, le riprese non seguono mai un tracciato regolare. Nel loro percorso, gli investitori sono spesso chiamati a confrontarsi con notizie spaventose, una forte volatilità e ulteriori flessioni azionarie. Eppure, chi riesce a rimanere concentrato sugli obiettivi di lungo termine, è spesso meglio equipaggiato per superare le temporanee turbolenze e realizzare i propri piani”.
Come sottolineato dagli esperti di Capital Group, la storia insegna che le aziende forti trovano quasi sempre un modo per sopravvivere alle fasi di difficoltà, riuscendo anche a prosperare in tempi difficili. Chi è in grado di adattarsi e rafforzarsi in condizioni ostiche, spesso fa investimenti interessanti a lungo termine…

 

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