Obiettivo pensione: meglio azioni, obbligazioni o liquidità?

Aspettative di vita più lunghe ed un nuovo cruccio in materia di investimenti: come impiegare il proprio capitale dopo la pensione? Al tema dell’accumulo, tipico di una fase di vita lavorativa, il risparmiatore medio si trova oggi a gestire attivamente anche un’altra fase delicata: la “deaccumulazione”

Qual è il giusto approccio agli investimenti una volta andati in pensione? A chiederselo sono gli esperti di Capital Group, che nell’argomentare la risposta hanno posto alcuni paletti.
E’ anzitutto bene valutare le fonti d’entrata di un pensionato, che può percepire entrate derivanti da una pensione statale o privata e che può avere all’attivo fondi comuni, immobili e risparmi personali.
In secondo luogo, è bene aver chiara la gamma di esigenze ed aspirazioni da soddisfare in questa “nuova fase della vita”, partendo da quattro punti fermi: spese quotidiane, tenore di vita, contingenze ed eredità.
In terzo luogo, è necessario avvalersi di un buon professionista, che aiuti a strutturare un piano post-pensionamento, associando il giusto mix di investimenti ad ogni esigenza di vita.

Organizzare la propria pensione: da dove partire?

Per decidere quali attività o investimenti siano più adeguati a ciascuna categoria, gli esperti di Capital Group hanno basato la propria analisi su tre necessità. Anzitutto, quella di garantire una crescita continuativa del patrimonio, così da ridurre il rischio di superare le proprie capacità finanziarie. A livello di investimenti, ciò significa mantenere un’esposizione azionaria calibrata capace di far crescere il proprio capitale.
In secondo luogo, è necessario prestare crescente attenzione alla conservazione del patrimonio e strutturare la liquidità in modo da non lasciarne troppa dormiente. Implicazione per gli investimenti è adottare soluzioni in grado di stemperare l’impatto della volatilità e delle correzioni di mercato, valutando di spostare, ad esempio, un 40% dei propri ritorni pensionistici verso attività più remunerative del semplice deposito.
Infine, è necessario assegnare un egual peso alla conservazione del capitale e alla sicurezza del reddito futuro sul lungo termine. Effettuare variazioni anche piccole nella strategia reddituale (ad esempio una riduzione del tasso di prelievo di appena l’1%) può avere un impatto positivo sulla sostenibilità del capitale.

Pensare alla pensione con metodo

“Assegnare a ogni categoria di spesa il giusto approccio d’investimento può aiutare i pensionati a pianificare e investire con maggiore efficienza”. Ad esempio, hanno proseguito gli esperti, la categoria “vita quotidiana” può contenere una maggiore percentuale di obbligazioni per generare reddito e proteggere dai ribassi. La soluzione “tenore di vita” potrebbe prevedere un’allocazione azionaria più significativa in virtù del maggior potenziale di crescita e dei redditi da dividendi. Infine, la categoria “contingenze” potrebbe investire in una strategia orientata alla tutela del capitale.
Un ulteriore punto conclusivo da evidenziare è che “non tutte le categorie richiedono necessariamente una soluzione basata su azioni o obbligazioni. A nostro avviso, infatti, non ha senso spingere per una soluzione rigida a meno che non sia strettamente necessario”. Un esempio? La casa di famiglia, che potrebbe essere “gestita” strategicamente o, semplicemente, lasciata in eredità.

 

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