Industria alimentare: come investire nella rivoluzione

Il cambiamento climatico sta modificando le capacità produttive del pianeta. Si aggiungono le scelte dei consumatori, spesso contrastanti con la stagionalità e la prossimità dei prodotti, che mettono a dura prova l’intera catena di approvvigionamento dell’industria alimentare. Dietro alle sfide, però, si celano interessanti opportunità di investimento

Seconda ondata di contagi e gli scaffali dei supermercati sono ancora pieni. Ma se timore e paura non hanno abbandonato i cittadini, cos’è cambiato? La risposta è semplice: l’industria alimentare ha giocato d’anticipo. Se il panic buying dei mesi di marzo e aprile è stato occasione per implementare la logistica in vista di nuovi lockdown, è stato anche un’opportunità per rivedere tutti quei rischi che mettono a dura prova la catena di approvvigionamento alimentare. E, soprattutto, per trovare soluzioni sostenibili nel lungo periodo.
Tuttavia rimangono ancora molti i problemi da affrontare in quanto a produzione alimentare, conservazione, trasporto, alimentazione e scelte di consumo. Secondo gli esperti di BNP Paribas Asset Management, però, le soluzioni a questi problemi rappresenteranno sempre più delle interessanti opportunità di investimento.

I consumatori cambiano vita, e l’industria alimentare si adegua

Nel 2050, la popolazione mondiale crescerà dai poco meno degli 8 miliardi attuali ai circa 10 miliardi, affermano le Nazioni Unite. Sebbene sia un numero considerevole, al centro dell’attenzione non vi è tanto la quantità necessaria per sfamare due miliardi di persone in più, ma piuttosto la tipologia del cibo scelta da questi nuovi consumatori, le cui scelte di vita influiscono sulle abitudini alimentari. Ad esempio, nei prossimi 30 anni la preferenza per latticini e carne potrebbe aumentare come conseguenza di un aumento del reddito, che porterà i consumatori a scegliere cibi di qualità superiore. Proprio in virtù di un migliore tenore di vita, queste persone si sposteranno dalle aree rurali a quelle urbane, un trend in accelerazione soprattutto nei mercati emergenti.
Oltre alla tipologia, anche la qualità sarà più importante della quantità. Oggi il numero di persone classificate come obese ha superato quelle considerate cronicamente sottopeso. Alla lotta contro la fame, quindi, si aggiunge la lotta contro l’obesità. L’industria alimentare negli ultimi anni ha abbracciato con sempre più fermezza questa nuova tendenza, coniugando gli sforzi con l’industria della salute e del benessere, un mercato da quasi 769 miliardi di dollari.
La qualità è sempre più centrale anche per i consumatori più giovani. I Millennials stanno infatti cominciando ad adottare un approccio più consapevole all’alimentazione: si informano sulla provenienza del cibo, sulla sua produzione, prestano attenzione a ridurre gli sprechi, e molti di loro optano per diete vegetariane, vegane o flexitariane (il consumo sporadico di proteine animali). Un cambio nelle decisioni di spesa da circa 40 miliardi di dollari l’anno cui l’industria alimentare è ora costretta ad adattarsi e che rappresenta una sfida per molte aziende.

Il cambio di abitudini, però, ha un peso

Questi cambiamenti nelle scelte di consumo hanno però degli impatti evidenti nella sostenibilità a lungo termine della catena alimentare, soprattutto a monte. Le piantagioni intensive di soia ad esempio, create per soddisfare le esigenze dell’allevamento animale più che per la creazione di prodotti sostituti della carne a base di soia), in Brasile hanno portato alla deforestazione di metà della regione del Cerrado (un territorio in origine vasto quanto Italia, Francia, Germania, Spagna e Portogallo insieme). Ma i problemi vi sono anche a valle: ben un terzo degli alimenti prodotti è oggi sprecato, una quantità tale di cibo responsabile di circa l’8% delle emissioni di gas a effetto serra del pianeta.

Come investire nel cambiamento?

Rivedere le abitudini di consumo e le scelte alimentari di tutti i consumatori, così come trovare soluzioni alle problematiche esistenti, è sempre più all’ordine del giorno nelle agende dei governi e delle più importanti organizzazioni di tutto il mondo. “Anche il mondo dell’industria e degli investimenti si sta impegnando, sviluppando nuove innovazioni tecnologiche per fornire soluzioni”, sottolinea BNPP AM. “Ad esempio, nel campo dell’agricoltura robot e droni sono sempre più utilizzati per aumentare l’efficienza, la biochimica per migliorare la resa delle colture e l’agricoltura verticale per fornire alle comunità urbane cibo prodotto localmente”.
O, ancora: l’industria del turismo è sempre più spinta a rivedere la spesa alimentare contro lo spreco; le aziende di biotecnologica stanno sviluppando delle protezioni vegetali per prolungare la conservazione dei prodotti freschi; i mercati secondari vendono alimenti altrimenti sprecati a prezzi ridotti o per creare nuovi prodotti. Anche i trasporti alimentari, aggiunge BNPP AM, si stanno rendendo più green, “con l’utilizzo dei termostati intelligenti per monitorare meglio i livelli di temperatura di stoccaggio durante il transito, mentre la blockchain viene utilizzata per monitorare i prodotti, migliorare la tracciabilità e fornire l’autenticità che i consumatori sempre più ricercano”.

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