Pianificare una successione per tempo potrebbe portare dei vantaggi non solo agli eredi ma anche a chi lascia le redini
Molto spesso, quando si parla di ricchezza, si dice: “La prima generazione la crea, la seconda la consolida e la terza la fa saltare”
Molto spesso, quando si parla di ricchezza, si dice: “La prima generazione la crea, la seconda la consolida e la terza la fa saltare”. E infatti non sono pochi i casi di grandi famiglie che sono finite in disgrazia a causa di una generazione. E questo è uno dei motivi che spinge molti genitori a non tramandare troppo velocemente la propria ricchezza.
Solitamente si pensa che non aiutando il figlio, con i mezzi economici della famiglia, questo sarà costretto a tirarsi su da solo e a meritarsi qualcosa di suo. Oppure si spera, che come il genitore è riuscito a crearsi da solo, possa fare anche l’erede. E dunque, niente soldi per comprare la prima casa o per pagare l’università. “C’è però un aspetto che molto spesso non si considera in questi ragionamenti: quando il genitore si è costruito la sua ricchezza erano altri tempi, c’era un’altra condizione economica e magari ha avuto anche un pizzico di fortuna”, dichiara un esperto legale sentito da We Wealth.
A questo si aggiunge che i Millennials saranno la prima generazione che starà peggio rispetto ai loro genitori. Secondo il rapporto pubblicato dal Pew Research Center, il 39% dei Millennial di età compresa tra i 25 e i 37 anni ha un diploma di laurea (circa il 35% in più rispetto ai baby boomer). Ma a questo non corrisponde più benessere. Anzi, secondo il report, i Millennials ora hanno il 41% di ricchezza in meno rispetto a quanto avevano i loro genitori alla stessa età.
Se a tutto questo si aggiunge il fatto che tendenzialmente si eredita quando si hanno 40, 50 o anche 60 anni il quadro è fatto. Dunque, non sarebbe meglio iniziare a trasferire la ricchezza poco per volta e insegnare ai propri figli a gestirla ?
Secondo l’esperto fiscale uno dei vantaggi di iniziare presto il passaggio generazionale è che si possono guidare i figli nel mondo della finanza, osservare come gestiscono il patrimonio, dare dei consigli su dove investire e a cosa stare attenti (se acquistare un determinato immobile oppure no). A questo si aggiunge che il denaro ereditato potrebbe dare vita a un nuovo impero economico. Non è infatti un mistero che molti uomini e donne che poi hanno costruito un’impresa hanno potuto godere dell’appoggio finanziario della famiglia (avevano una casa dove stare, delle risorse a cui attingere). E piano piano hanno dato vita al loro realtà imprenditoriale.
Infine, da aggiungere un ultimo aspetto. Molto spesso si pensa che il passaggio generazionale riguardi solo le famiglia ricche. Sbagliato. È una questione che tocca anche le fasce medie della popolazione. La trasmissione di un’eredità non significa solo passare una fortuna, alla generazione futura, ma anche aiutare i propri figli a saldare debiti, a creare un fondo per l’istruzione dei nipoti e così via. Questi non sono regali ma un graduale passaggio di ricchezza. E se fatto con ponderazione può andare a giovare sia a chi riceve sia a chi dona.