Uomini vs donne: qual è il divario di reddito dopo la pensione

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WTW quantifica l’entità del divario economico di genere al momento del pensionamento in 39 paesi in giro per il mondo. Evidenziando gli spazi di miglioramento, tra educazione finanziaria e welfare

Le donne raggiungono mediamente i tre quarti della ricchezza degli uomini al momento del pensionamento

In Italia il gap previdenziale si attesta al 76%, un dato in linea rispetto alla media europea (77%) e migliore rispetto alla media globale (74%)

Le donne arrivano alla pensione con un patrimonio pari al 74% di quanto accumulato mediamente dagli uomini. Una forbice che tende ad allargarsi tanto più si percorre la scala gerarchica, fino a raggiungere punte del 62% a livello globale per chi ricopre ruoli di responsabilità e di leadership (ma anche del 61% se si parla dell’Italia). Sono solo alcuni dei risultati di un recente studio di WTW che, basandosi sul Wealth equity index sviluppato in collaborazione con il World economic forum, quantifica l’entità del divario economico di genere in 39 paesi in giro per il mondo. Analizzandone driver e spazi di miglioramento, tra educazione finanziaria e welfare.

Il gender gap pensionistico oscilla tra il 60% nel peggiore dei casi per la Nigeria e il 90% nel migliore per la Corea del Sud, passando per l’Italia con il 76%. Una percentuale, quest’ultima, in linea con il 77% della media europea ma migliore rispetto alla sopracitata media globale del 74%. In Europa è infatti la Spagna a ottenere il punteggio più elevato (86%) mentre i Paesi Bassi guadagnano il fondo della classifica con il 70%. Guardando invece al resto del mondo, il gender gap pensionistico si attesta in Canada al 78% e negli Stati Uniti al 75%; sul versante opposto, con i più alti divari di ricchezza si segnalano appunto la Nigeria con il 60%, l’Argentina con il 61% e infine Messico e Turchia con il 63%.

La mancanza di sostegni familiari per la cura dei figli ha un forte impatto sulla capacità delle donne di costruirsi un patrimonio pensionistico, con la pandemia che ha finito per esacerbare i divari: secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere la giustizia sociale e i diritti umani internazionalmente riconosciuti, ndr) più di due milioni di madri a livello globale hanno abbandonato la forza lavoro nel corso del 2020, in parte per assumere il ruolo di caregiver. Nell’Unione europea, in particolare, circa il 33% delle donne interrompe la carriera per almeno sei mesi per la cura dei figli, a fronte di poco più dell’1% degli uomini. Inoltre, quasi il 30% lavora a tempo parziale (contro l’8% degli uomini), indicando la cura dei figli e di altri parenti come la ragione principale.

Restando sull’Europa, la disparità di ricchezza basata sul genere è inoltre in gran parte risultato di divari retributivi. Sebbene il principio della parità di retribuzione a parità di lavoro sia stato incorporato nella legislazione Ue, i progressi nella riduzione del gender pay gap continuano a essere lenti (al 2020 tale divario ammontava al 13%). Un altro aspetto da considerare è quello dell’alfabetizzazione finanziaria – specie in Italia e in Polonia, secondo lo studio – che, insieme a una minore propensione al rischio e al conseguente impatto sui rendimenti degli investimenti, impatta a sua volta sulla ricchezza accumulata al momento del pensionamento.

“I fattori principali che contribuiscono a questo fenomeno di disparità sono i gender pay gap e i ritardi registrati nel percorso di carriera”, conferma Manjit Basi, senior director, integrated & global solutions di WTW. “Inoltre, le lacune in ambito finanziario e le responsabilità legate alla cura della famiglia, influenzano la partecipazione delle donne al lavoro retribuito e quindi la loro capacità di costruire ricchezza”. In Italia la mancanza di servizi di assistenza ai figli a prezzi accessibili e la quota sproporzionata di lavoro non retribuito che le donne svolgono in famiglia alimentano tale divario, interviene Andrea Scaffidi, director total reward & executive solutions di WTW. “Sebbene esista un congedo parentale condiviso, è raramente utilizzato dagli uomini. Questo deve cambiare per ottenere una maggiore equità in termini di ricchezza”.

“La disparità di genere economica è poco studiata e spesso trascurata”, conclude Manjit Basi. “La realtà è che le cause e gli effetti della disuguaglianza economica tra i generi sono multidimensionali e dovrebbero essere studiati e affrontati come tali. Analizzando la ricchezza accumulata al momento del pensionamento, è possibile quantificare la disparità di genere e intraprendere azioni che coinvolgano società, governo e aziende. Anche se nessuna soluzione da sola risolverà il divario economico di genere, i leader dovrebbero attivarsi per ridurlo”.

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