Mifid II e novità Esg: Banca Widiba è pronta alla sfida

A partire dal 2 agosto 2022 entrano in vigore le modifiche alla normativa Mifid II in materia di raccolta delle preferenze di sostenibilità degli investitori. Che cosa implica ciò sul piano pratico per gli intermediari finanziari?

La consulenza finanziaria compie un nuovo passo avanti verso la sostenibilità. A partire dal 2 agosto 2022, infatti, entrano in vigore le modifiche alla direttiva europea Mifid II (Dir. 2014/65/UE, o ‘Markets in financial instruments directive’) in materia di investimenti Esg (attenti ai criteri ambientali, sociali e di governance). Le novità normative impongono agli intermediari e ai consulenti finanziari di integrare nella valutazione di adeguatezza dei propri clienti anche le loro preferenze relative alla sostenibilità. Quali implicazioni per il settore? Il punto di vista di Banca Widiba con Luigi Provenza, Chief commercial officer investment & wealth managament della società.

Per quanto riguarda l’operatività, cosa cambia per voi dal 2 agosto?

La sensibilità rispetto ai temi Esg non è una novità per la nostra banca che, essendo una delle banche reti più giovani d’Italia, è nata direttamente secondo i principi di sostenibilità. Infatti, quando a marzo del 2021 è stato adottato il Regolamento europeo relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Sfdr), eravamo già pronti. I nostri consulenti hanno subito iniziato ad analizzare le preferenze dei clienti anche in ambito di sostenibilità e a includerle nei test di adeguatezza in sede di raccomandazione: in questo modo i nostri professionisti sono stati immediatamente in grado di verificare la congruenza degli strumenti finanziari inseriti nel portafoglio con gli obiettivi di vita e di sostenibilità dei clienti. Oggi assolviamo perfettamente ai compiti imposti dall’aggiornamento a Mifid II”.

La normativa riconosce l’importante ruolo dei consulenti finanziari nella diffusione degli investimenti sostenibili. Dal punto di vista pratico, in che modo avete contribuito a sviluppare la sensibilità dei vostri professionisti rispetto agli strumenti Esg? 

“Attraverso la formazione. Costruire e aggiornare le competenze professionali è un mantra di Banca Widiba. Annualmente eroghiamo oltre 60 ore di formazione tramite diversi programmi per ogni singolo consulente e, grazie alla digitalizzazione dei nostri tool, la nostra Rete può accedere ai contenuti formativi in maniera agile e continua. Abbiamo inoltre avviato diverse collaborazioni strategiche con partner commerciali specializzati in sostenibilità, in modo tale da fornire ai nostri contenuti una formazione continua che li mantenga sempre up-to-date rispetto alle novità normative e di prodotto nell’ambito della sostenibilità”.

Tutela dell’ambiente, progresso sociale e nuovi modelli di governance. A quale tema presta maggiore attenzione la vostra clientela e che tipo di cliente è quello sensibile ai fattori Esg?

“La nostra esperienza ci restituisce un dato interessante. La clientela più attenta alla sostenibilità è infatti distribuita su due estremi opposti: da un lato vi sono i più giovani, che sentono queste tematiche molto vicine; dall’altra vi è la clientela private con grandi patrimoni, per la quale risulta importante non solo tutelare la ricchezza da trasferire ai propri cari, ma anche far sì che ciò avvenga in un pianeta e una società sani.
Per quanto concerne i singoli temi Esg
, dal momento che gli effetti del climate change e quelli dell’attuale crisi energetica sono osservabili nel quotidiano, l’attenzione rimane principalmente concentrata sulle tematiche di carattere ambientale”.

Molti operatori – e spesso anche molti investitori – si chiedono se l’attenzione verso i temi Esg non sia solo una facciata e temono ciò che oggi è noto come ‘greenwashing’. Quali strategie adotta Banca Widiba per prevenire questi fenomeni?

Implementiamo diverse strategie per garantire il massimo grado di trasparenza. Ad esempio, applichiamo un rigido controllo sulla totalità dei prodotti del nostro catalogo sulla base di uno strumento di rating esterno, in modo tale da assegnare il corretto punteggio di sostenibilità e individuare e correggere eventuali errori nella tassonomia. Inoltre, la nostra struttura ad architettura aperta ci ha permesso di costruire partnership commerciali con le più importanti case di gestione specializzate in investimenti sostenibili e di offrire un portafoglio in cui oltre il 60% è composto da strumenti finanziari che rispettano i criteri Sfdr”.

In conclusione: oltre agli adempimenti normativi e alle proposte di portafoglio, in che modo la vostra realtà promuove gli obiettivi di sostenibilità?

Abbiamo abbracciato gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite non solo dal punto di vista degli investimenti. Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, ad esempio, abbiamo digitalizzato i nostri processi sui principali prodotti e servizi bancari e reso paperless il lavoro di Banca Widiba e della sua Rete. Quanto agli obiettivi di sviluppo sociale, portiamo avanti diversi percorsi gratuiti di educazione finanziaria per supportare privati, giovani e famiglie del nostro Paese nella gestione consapevole dei loro risparmi. Promuoviamo, inoltre, l’impegno per l’inclusione e la parità di genere, temi che abbiamo molto a cuore. Con il programma WOW, Women of Widiba, valorizziamo la componente femminile sia nella consulenza finanziaria sia a livello di management: il nostro comitato di direzione, ad esempio, è composto per l’80% da professioniste”.

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