Banca Widiba: le competenze non conoscono genere

La competenza e la formazione sono le armi vincenti per apportare un vero valore nella consulenza finanziaria, a prescindere dal genere. Lo raccontano le professioniste di Banca Widiba

Tra i cambiamenti più rilevanti che riguardano il mondo delle Reti c’è sicuramente la crescente presenza di consulenti finanziarie. Non si tratta solo di un trend, ma del risultato di iniziative volte a promuovere e valorizzare le competenze e la formazione nell’economia e nell’imprenditoria indipendentemente dal genere. Giuseppina Serio ed Elena Ceccato Abbamonte, rispettivamente consulente finanziaria senior e junior di Banca Widiba, realtà che ha da poco raggiunto le cento presenze femminili nella sua rete, ci raccontano la loro esperienza.

Quale è stato il vostro approccio alla consulenza finanziaria? Come si è strutturato il vostro percorso?

Giuseppina Serio: Sono da sempre appassionata della materia finanziaria e ho fatto della continua formazione il mio mantra. Dopo la laurea in economia, ho infatti arricchito il mio bagaglio di conoscenze con un master biennale in Financial Planning e ottenuto numerose certificazioni di categoria, come quelle EFPA. In 23 anni di professione, ho sempre adottato un approccio che vede i bisogni del cliente al centro della mia attività di consulente finanziaria.

Elena Ceccato Abbamonte: Ho iniziato questo lavoro quattro anni fa, dopo una laurea in Economics & Management e un master in analisi dei mercati finanziari a Londra. Ho sempre desiderato lavorare nel settore, ma il mio ingresso nella consulenza finanziaria è avvenuto quasi per caso, quando ho iniziato a dare consigli di investimento ai miei familiari e a qualche amico. Un giorno, quasi per scherzo, uno di loro mi ha detto “Dovresti fare la consulente finanziaria!”. Ho studiato e, una volta sostenuto l’esame, sono entrata a far parte di questo mondo.

Rispetto a quando avete iniziato, che cosa è cambiato nella professione del consulente finanziario?

G.S.: La nostra professione è cambiata moltissimo. Oggi bisogna acquisire e sviluppare competenze avanzate che ci rendano capaci di erogare una consulenza patrimoniale a 360°: i clienti, infatti, mi chiedono spesso di affrontare tematiche che esulano dalla gestione finanziaria e che abbracciano argomenti diversi, ad esempio quello del passaggio generazionale. Non si può però pensare di specializzarsi in tutto ed è qui che entra in gioco il lavoro di squadra. Grazie alle sinergie sviluppate con diversi colleghi sono riuscita a rispondere ai bisogni dei miei clienti, allargando così la mia rete. 

E.C.A.: Negli ultimi anni la digitalizzazione della finanza e la diffusione dei social network hanno esposto i clienti a una moltitudine di input, spesso contrastanti tra loro. Questo crea ancora molta confusione nelle persone e, in diversi casi, causa anche problemi. Noi consulenti finanziari dobbiamo essere quindi ancora più preparati, così da accompagnare i clienti verso una pianificazione precisa e accurata del patrimonio volta al raggiungimento dei loro obiettivi di vita.

Si dice spesso che la consulenza finanziaria sia un mondo di uomini. Quali qualità deve possedere una consulente per emergere in un mondo da molti considerato ancora maschile?

G.S.serve una forte resilienza e capacità di problem solving per rispondere giorno per giorno alle necessità finanziarie di ciascun cliente in maniera rapida e efficace: La sicurezza e la consapevolezza sono elementi fondamentali nella gestione del cliente e riguardano tutti, soprattutto in momenti di mercato complessi come quello che stiamo vivendo, dove occorre parlare e rassicurare il cliente. In generale, serve una forte resilienza e capacità di problem solving per rispondere giorno per giorno alle necessità finanziarie di ciascun cliente in maniera rapida e efficace.

E.C.A.Il fatto che questo settore sia prevalentemente composto da uomini non è mai stato un problema per me. Il mio approccio è sempre stato infatti quello di essere quanto più preparata possibile e un passo avanti rispetto ai competitor. È la sicurezza che si costruisce sulla competenza che permette di farsi rispettare, tanto con i colleghi che con i clienti. Sono convinta che l’autorevolezza del consulente finanziario debba scaturire dalla sua professionalità, non dal genere.

In che cosa pensate che si differenzi l’approccio femminile al wealth management rispetto ai vostri colleghi?: 

G.S.: Quando si tratta di finanza parliamo tutti la stessa lingua e ritengo che ogni tipo di approccio sia proprio di ciascun individuo. Personalmente mi concentro molto sulla relazione e sull’ascolto, valori che da sempre condivido con Banca Widiba. È stato proprio questo a permettermi di conquistare la fiducia dei miei clienti, che hanno apprezzato il tempo dedicato al confronto, necessario a sentirsi davvero pronti e consapevoli nel prendere determinate scelte finanziarie.

E.C.A.: Non credo sia tanto il genere ad influire, quanto piuttosto le caratteristiche cha ognuno di noi ha e che emergono nel rapporto con il cliente. Ciascun consulente è differente, come differenti sono i miei clienti. Le mie caratteristiche sono mie soltanto e sono diverse da quelle dei miei colleghi o delle mie colleghe.

Quale consiglio dareste a una donna che intende intraprendere questa carriera?

G.S.: Credere nel valore della formazione e mettere sempre l’etica e il cliente al centro del proprio lavoro: nella vita raccogli ciò che curi.

E.C.A.: Essere consapevoli del proprio ruolo verso i clienti e gestire sempre il portafoglio come se fosse il più prezioso al mondo, a prescindere che valga 10mila euro o 100 milioni.

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