Si sgonfia la voglia di Cina, ma tre motivi inducono all’ottimismo

Matilde Sperlinga
25.5.2023
Tempo di lettura: 3'
La Cina è tornata di colpo attraente dopo aver allentato la politica zero-Covid, ma il mercato azionario negli ultimi mesi ha subito una battuta d’arresto. Cosa aspettarsi adesso? Parola a Vontobel Asset Management

Il futuro economico della Cina forse non è così roseo come previsto da molti negli ultimi mesi. Qualche nube si intravede all’orizzonte e la spinta data dalla riapertura post lockdown da Covid appare al momento meno forte del previsto. Nomura e Barclays, dopo i dati deludenti sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio, hanno deciso di tagliare le previsioni di crescita di Pechino per quest’anno, passando da un ottimista 5,9% al 5,5%.

Il Dragone continua ad essere un paese in forte crescita, solo con una ripartenza che si sta mostrando più lenta del previsto: guardando ad aprile, la produzione industriale, ad esempio, è aumentata del 5,6% su base annua, ai massimi da sei mesi e ben oltre il 3,9% raggiunto a marzo, un risultato che rimane positivo, ma inferiore al 10,1% previsto dagli analisti.


L’aria di ripresa chiama gli investitori

Di una cosa si può essere certi, il mercato attendeva con ansia il ritorno a una vita normale dopo la politica Zero-Covid adottata dal Paese, non deve quindi sorprendere l’entusiasmo post riapertura e il fatto che gli investitori hanno spostato la loro attenzione sui fondamentali, come la crescita degli utili e la redditività.

Tra fine ottobre 2022, uno dei mesi peggiori registrati dalla Cina, e fine gennaio 2023, le azioni del Dragone sono tornate a volare alto, con un rendimento superiore al 50% per l’indice MSCI China e vicino al 25% per l’indice MSCI China A Onshore. Cosa ha portato a questo rally improvviso? Alcuni esperti hanno sostenuto che il gran numero di investimenti fosse dovuto alla cosiddetta FOMO (fear of missing out, ossia paura di rimanere tagliati fuori), ma guardando ai risultati più recenti, con l’azionario cinese che ha praticamente azzerato i guadagni da inizio anno.

Ma, ancora una volta, non dovrebbe essere visto come un segnale di sfiducia verso le prospettive d’investimento legate alla Cina. “Tale inversione di tendenza è una normale reazione di mercato, poiché inflazione, rallentamento della crescita economica mondiale e tensioni geopolitiche continuano a destare preoccupazione tra gli investitori”, spiegano gli esperti di Vontobel Asset Management.


Segnali positivi arrivano da vari settori: a marzo si è registrata la più alta crescita mensile dell’attività manufatturiera da oltre 10 anni e, nello stesso periodo, i dati su servizi e attività di costruzione hanno toccato i massimi da maggio 2011, spingendo anche il settore immobiliare, da sempre al centro del dibattito rappresentando il 20% del PIL cinese.




Sembra stia iniziando per la Cina un nuovo ciclo del credito, sostenuta anche da strumenti di politica monetaria strutturali che orientano fondi a basso costo verso settori strategicamente importanti. “Si tratta di segnali di ripresa importanti per gli investitori che hanno atteso il momento in cui la fase di ripresa dell’economia fosse confermata dai dati”, suggeriscono gli esperti di Vontobel AM.


3 motivi per essere ottimisti

Quali motivi possono indurre a essere positivi sull’azionario cinese? Vontobel Asset Management ne elenca tre:

1.  I leader cinesi sembrano aver adottato un nuovo tono politico. L’attenzione è rivolta a una crescita economica stabile e sostenibile. Sembra, inoltre, che un intervento normativo su larga scala nell’economia non è più una priorità e ciò potrebbe indurre gli investitori globali a rifocalizzarsi sui fondamentali delle società cinesi.

2.  La fiducia dei consumatori cinesi dovrebbe progredire gradualmente man mano che il passaggio dalla politica Zero-Covid alla vita "normale" progredirà. Con il tempo, ciò risulterà più evidente negli utili societari e nei dati macro. In caso di raffreddamento dell’economia USA, dovuto ai significativi rialzi dei tassi da parte della Fed e ai timori sullo stato di salute del settore bancario statunitense, la relativa attrattiva della Cina potrebbe salire alla ribalta.

3.  A lungo termine, i rendimenti dei prezzi azionari saranno trainati dai fondamentali delle società. “Negli ultimi anni è stato difficile per gli investitori concentrarsi sulle condizioni dei fondamentali delle società cinesi; tuttavia, riteniamo che i recenti sviluppi esaminati in questo articolo faranno aumentare significativamente le probabilità di investitori maggiormente concentrati sui fondamentali”, argomenta Vontobel AM.


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