Mercati e Fed, quanto ancora la liquidità avrà la meglio sulla realtà?

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La Federal Reserve si appresta a un nuovo rialzo dei tassi, ma i mercati vedono il bicchiere mezzo pieno forti di abbondante liquidità e della percezione che le banche centrali continueranno ad agire come prestatori di ultima istanza

Si avvicina il Fed Day, con la banca centrale statunitense che il prossimo 3 maggio potrebbe mettere nero su bianco un altro rialzo dei tassi, forse l’ultimo di una lunga serie che ha portato il costo del denaro balzare di 500 punti base in poco più di un anno in risposta all’impennata dell’inflazione. Nell’attesa di una tregua sul fronte tassi, i mercati nei primi quattro mesi dell’anno si sono portati avanti, con il rallentamento dell’inflazione che ha fatto da sponda alla risalita delle quotazioni. Nelle ultime settimane segnali incoraggianti sono arrivati anche dall’inizio positivo della stagione degli utili del 1° trimestre.
Un buon momento per i mercati azionari e i risk asset in generale, nonostante i rischi di recessione siano ancora ben concreti.
Un sondaggio condotto da Reuters vede gli economisti propendere per una recessione breve e poco profonda negli Stati Uniti, con i tassi che dopo il rialzo di maggio rimarranno fermi per tutto il 2023.

Sistema finanziario e mosse Fed

La prossima mossa della Fed è legata anche alla valutazione dello stato di salute del sistema bancario, che di recente è stato messo sotto pressione dalle difficoltà riscontrate da alcuni istituti di credito regionali a causa dalle classiche fughe di depositi.
Anche secondo gli esperti di Vontobel Asset Management, un altro aumento dei tassi di 25 punti percentuali sembra essere il passo successivo più probabile per la Fed nella riunione di maggio, considerando che tutto sommato il sistema bancario gode di buona salute. In primo luogo, il nostro indicatore di vulnerabilità bancaria rivela che la stessa è ben al di sotto dei livelli precedenti alla crisi finanziaria globale del 2008/2009 (grafico 1). In secondo luogo, una misura completa della liquidità mostra che i mercati godono di un alto livello di liquidità (grafico 2). 

Se da un lato si tratta di una buona notizia, dall’altro significa che le banche centrali possono continuare con una politica monetaria restrittiva e che una svolta dovish della Fed non è imminente, soprattutto perché il livello di inflazione è ancora elevato”, spiegano Gianluca Ungari, head of Portfolio Management di Vontobel Asset Management, e Sven Schubert, head of Macro Research Vescore di Vontobel Asset Management.
Inoltre, le banche sembrano avere pochi problemi a rifinanziarsi. Anche se la fuga dei depositi dalle banche in difficoltà è ancora in corso, le banche hanno accesso alla liquidità della banca centrale.
Quali i rischi principali? Per quanto riguarda il sistema bancario, la paura è che si possa innescare una contrazione del credito e quindi scatenare una recessione. 

Liquidità batte realtà 

Tornando all’intonazione rialzista dei mercati, come la si può spiegare se siano in effetti davanti a un’alta probabilità di ulteriori rialzi dei tassi? La risposta va cercata nell’elevata liquidità e nella percezione che le banche centrali continueranno ad agire come prestatori di ultima istanza.
Il recente ottimismo ha fatto scendere i livelli di volatilità non solo nei mercati azionari ma anche in quelli obbligazionari con la parte breve della curva dei rendimenti dei titoli di stato americani che sta già scontando un taglio dei tassi nel tentativo di anticipare la fine del ciclo di rialzo.
Tuttavia, il rischio di recessione incombe. Ungari e Schubert non escludono che si arrivi a una resa dei conti verso la fine dell’anno, quando dovremo vedere se la liquidità continuerà ad essere in grado di coprire fatti più preoccupanti. “Anche se non ci sarà una recessione, ci si chiede fino a che punto le banche centrali potranno tagliare i tassi, soprattutto se l’inflazione si rifiuta di tornare all’ambizioso obiettivo del 2%. L’assenza di un taglio dei tassi potrebbe deludere le aspettative di una continuazione del QE e portare nuova volatilità sul mercato”, asseriscono i due esperti di Vontobel AM.

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Procedere con cautela 

Ad oggi guardare con favore l’azionario può avere senso al fine di partecipare al rialzo dei mercati e cogliere le varie opportunità di guadagno che si presentano. Tuttavia, è prudente proteggere il ribasso poiché i rischi sono ancora elevati. Lato fixed income, le obbligazioni governative, la parte breve della curva rimane privilegiata. “Tra i prodotti a spread, le società di alta qualità offrono un premio al rischio spesso più interessante di quello offerto dalle azioni”, è l’indicazione di Ungari e Schubert.

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