Dietro alla fuga dal debito emergente

10.5.2022
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Il calo nei commerci e l'aumento nei tassi sono un cocktail negativo per i bond societari dei Paesi emergenti. Il punto degli esperti di Vontobel AM
Debito emergente: quali prospettive per il futuro
“Attualmente, le inadempienze societarie rimangono molto basse, anche nel segmento high yield” quello che fa riferimento alle società meno solide, “tuttavia, i fondamentali aziendali saranno sempre più a rischio; di conseguenza, lo saranno anche il rischio di credito e gli spread”, hanno evidenziato da Vontobel.
A proposito delle prospettive future si può dire che “l'attuale contesto di accelerazione dei prezzi, l'inasprimento delle condizioni monetarie per la maggior parte dei paesi emergenti, compreso il rafforzamento del dollaro, e i rischi per la crescita, non suggeriscono un'alta probabilità che i flussi si invertano rapidamente”, con un nuovo ritorno degli investitori verso le obbligazioni dei mercati emergenti.
Forniamo qualche dettaglio in più su quanto avvenuto sul mercato del debito EM negli ultimi mesi. “I deflussi del 2022 rappresentano solo circa il 7% degli investimenti netti positivi registrati nei cinque anni precedenti”, il che offre un'ordine di grandezza generale sulla portata del fenomeno finora osservato. “In secondo luogo, i debiti in valuta locale e in valuta forte stanno soffrendo all'incirca nelle stesse proporzioni dei deflussi”, anche se, di solito, si vedono maggiori turbolenze sui primi. Infine, “quasi tutti i deflussi provengono da fondi al dettaglio, non da fondi istituzionali”. La perdita di fiducia nel debito EM riguarda molto di più gli umori dei piccoli risparmiatori, che non le analisi dei colossi istituzionali come banche o assicurazioni.
Per quanto riguarda lo stato di salute dell'economia americana, sui cui si concentra il grosso dell'attenzione degli investitori “il contributo negativo del commercio estero del 3,2% nel primo trimestre spiega” la “brutta sorpresa” del -1,4% registrato sul Pil (ci si aspettava un +1%). Infatti, “l'esplosione del deficit commerciale statunitense è la conseguenza di un forte consumo delle famiglie”, che si rivolge anche a beni importati dall'estero. L'analisi storica dell'andamento dei consumi nei periodi precedenti alle recessioni, secondo Vontobel, non farebbe presagire a una contrazione dell'economia americana nel breve periodo. “La probabilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi rimane molto bassa”, hanno affermato gli autori, “la probabilità diventa più alta ma non ancora determinante per i prossimi 18-24 mesi”.