La solidità delle banche italiane da cogliere con un certificato

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È arrivato sul mercato un nuovo certificato di investimento che permette di prendere posizione su alcuni degli istituti finanziari italiani più importanti, prevedendo un premio fisso ogni mese e una barriera di protezione a scadenza posta al 50%

La nuova stagione dei conti è appena iniziata negli Stati Uniti, con i numeri delle big banks di Wall
Street, che già ci si interroga su cosa emergerà al di qui dell’Atlantico. Spulciando risultati e
outlook finora emersi dagli istituti finanziari a stelle e strisce, il tema da monitorare più da vicino
sembra essere quello del margine di interesse. A questo riguardo non ci sarebbe nulla da
preoccuparsi per le banche italiane. Secondo l’ultima analisi sul settore condotta da Mediobanca
Securities, nel periodo 2023-2024 l’impatto positivo del margine di interesse prevarrà per gli
istituti italiani
, in quanto i benefici legati ai tassi più alti supereranno le eventuali perdite dovute
alla recessione. Bisogna infatti considerare che l’inflazione elevata potrebbe avere un impatto
significativo sulle imprese e sulle famiglie più vulnerabili, rendendo urgenti per le banche gli
accantonamenti per insolvibilità dei crediti. Tuttavia, questo aspetto non sarà così funesto, visto
che Mediobanca Securities vede il coefficiente patrimoniale Cet1 ratio, che viene
convenzionalmente usato per valutare e quantificare la solidità di una banca, sostanzialmente
stabile al 2024, intorno al 14%
, ben sopra i requisiti minimi dettati dalla Bce.

Per chi, dunque, volesse cogliere la solidità delle banche italiane e sfruttare la loro possibile
performance futura potrebbe prendere in considerazione un nuovo certificato di investimento,
che prevede da una parte premi fissi ogni mese e dall’altra una protezione condizionata del
capitale a scadenza. Si tratta del nuovo Fixed Cash Collect Autocallable Worst Of (ISIN:
DE000HC2YQ06), emesso di recente da UniCredit, che permette di prendere posizione in maniera
indiretta su Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e FinecoBank
, tra i principali istituti finanziari italiani.
Questo certificato permette all’investitore di ricevere premi fissi mensili di 0,55 euro
incondizionati, ovvero indipendentemente dall’andamento dei tre titoli sottostanti, per un
rendimento annualizzato del 6,6%.

Il prodotto ha una durata di tre anni, con scadenza fissata a dicembre 2025, ma a partire da
dicembre 2023, può essere rimborsato anticipatamente, a differenza degli ultimi Fixed Cash
Collect emessi. L’opzione autocallable scatta se, nelle date di osservazione mensili, il valore del
sottostante, facente parte del paniere e con la performance peggiore, è pari o superiore al livello
di rimborso anticipato. In questo specifico caso, il titolo peggiore del paniere a ieri (18 gennaio
2023) risulta essere FinecoBank con una performance comunque positiva (+0,67%) a 16,60 euro.
Se il prossimo dicembre l’azione FinecoBank sarà pari o superiore a 16,495 euro (ovvero lo strike),
il Certificate scadrà anticipatamente rimborsando il valore nominale, pari a 100 euro.

Non solo, perché sulla possibilità di autocallable è presente anche l’effetto Step-Down,
caratteristica che riduce la soglia di rimborso anticipato del 5% ogni trimestre: questa soglia parte
dal 100% dello strike a dicembre 2023, dopo tre mesi sarà pari al 95%, quindi si ridurrà
progressivamente sino ad arrivare a un livello massimo pari al 65% dello strike. Questo
meccanismo facilita, quindi, il rimborso anticipato del capitale, anche in caso di discese dei
sottostanti sotto il loro valore iniziale di riferimento. Un aspetto importante in un contesto ancora
sfidante e complesso come quello attuale.

Se il rimborso anticipato non dovesse comunque scattare, il certificato giunge a scadenza nel
dicembre 2025
con due possibili scenari per l’investitore: se il valore il sottostante, facente parte
del paniere e con la performance peggiore (ad oggi FinecoBank), è pari o superiore al livello
Barriera, posta al 50% del valore iniziale, verrà corrisposto l’importo nominale oltre al premio
incondizionato. In pratica, tornando al nostro esempio, se nella data di osservazione di dicembre
2025 il titolo FinecoBank quota a un valore almeno pari a 8,2475 euro, (subendo quindi un ribasso
fino a un -50% rispetto al suo valore iniziale) l’investitore riceverà 100,55 euro. Se invece il valore
di FinecoBank è inferiore al livello Barriera di 8,2475 euro (e quindi il titolo avrà perso più del 50%
rispetto al suo valore iniziale) verrà corrisposto un valore commisurato alla performance del titolo,
oltre al premio incondizionato di 0,55 euro. In questo secondo scenario, quindi, il Certificate non
protegge il capitale investito.

Questo certificato fa parte della nuova serie di 21 Fixed Cash Collect Certificate Autocallable Worst
Of
, lanciata in questo inizio d’anno da UniCredit, su azioni e indici italiani, europei e americani, che
si aggiunge alle emissioni di Cash Collect degli ultimi mesi, negoziati sul SeDeX e su Cert-X di Borsa
Italiana. Inoltre in questa ultima emissione alcuni certificati presentano anche l’effetto Airbag, che
offre un’ulteriore protezione per un profilo di rischio molto conservativo.

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