Posizionarsi sul mercato con la giusta consapevolezza

Operare sui mercati in maniera informata, a prescindere dal time frame di riferimento. Come posizionare il portafoglio in condizioni di difficoltà? Come scegliere lo strumento più adatto al singolo investitore? La parola a UniCredit e agli esperti del mondo dei certificati

In un contesto di mercato caratterizzato da tassi a zero, equity americano sui massimi storici e rendimenti obbligazionari nulli o prossimi allo zero, è vietato improvvisare. Preparazione, prudenza e un corretto money management sono le basi per orientarsi in un 2021 dai toni incerti. Come muoversi quindi sui mercati? Cinque esperti del mondo dei certificati selezionati da UniCredit raccontano il proprio approccio e la propria strategia, legati da un medesimo presupposto: la prima arma per investire profittevolmente sono preparazione e consapevolezza di sé.

Formazione continua: il miglior insegnante? Il mercato

“Cominciamo da un paradosso: quando si parla di trading, il miglior insegnante è il mercato stesso, mai avaro nel ricordarci il funzionamento delle regole da rispettare, delle opportunità da ricercare e del rischio da correre”. Così Stefano Fanton, socio ordinario professional SIAT, trader indipendente e formatore.
“L’aspetto più importante della formazione è la predisposizione che il trader/investitore deve avere nell’imparare e nel far evolvere le proprie strategie. Occorre scolpire le proprie convinzioni nel ghiaccio, predisponendosi però all’inevitabile trasformazione delle stesse al mutare delle condizioni ambientali”.

Un (non) segreto per performare bene: diversificare

“Una formazione di buona qualità è fondamentale negli investimenti e nel trading. Purtroppo” ha aggiunto Enrico Malverti, CSTA (Certified SIAT Technical Analyst), Trader & Quantitative Analyst, “si tratta di un aspetto sottovalutato. Le ragioni? In primo luogo, troppe pubblicità veicolano il messaggio che fare trading è una attività alla portata di tutti, che non richiede particolari competenze né studi. Ovviamente non è così: senza adeguate conoscenze finanziarie non si può fare trading. Un secondo problema dei giorni nostri è legato ai social network, che tendono a veicolare frasi ad effetto, recensioni fasulle e fake news, disintermediando siti e professionisti seri.
Tra le domande più ricorrenti che mi vengono, poste ci sono quelle inerenti l’individuazione del miglior certificato del momento. Tutti vorrebbero fare il colpo dell’anno, talvolta della vita, ma se mai esistesse un segreto per durare nel tempo sul mercato sarebbe sicuramente quello di diversificare, non concentrando tutto il proprio capitale su un unico sottostante”.

Un’incredibile chance chiamata “esperienza”

“La finanza strutturata ti consente di avere uno strumento impacchettato, che ti dà la possibilità di smontare la strategia in corso d’opera: i certificati sono infatti quotati e hanno e un loro mercato bid-ask” ha spiegato Pietro di Lorenzo, trader, amministratore di Sostrader Srl ed il Fondatore degli eventi di formazione finanziaria Investing. “Tra gli altri, il certificato Bonus Cap è un prodotto di investimento flessibile, che può essere utilizzato sia con una logica di investimento di medio termine, che di trading.
Per portare un caso pratico, tra le mie ultime operazioni, ho acquistato un certificato UniCredit Bonus Cap su Lufthansa, con posizione aperta il primo novembre sui primissimi annunci del vaccino (news a favore del non-stay at home). Anziché andare lunghi sul sottostante, ho scelto questo prodotto che mi avrebbe fatto guadagnare non solo se Lufthansa fosse salita, ma anche qualora fosse stata laterale o in fase di discesa, purché avesse superato la barriera a 5,45 (guadagno certo, purché non avesse perso più del 30% del proprio valore iniziale). Lo svantaggio di un certificato simile sarebbe sopravvenuto se Lufthansa si fosse impennata: il rialzo non sarebbe stato infatti pari al massimo toccato dal sottostante”.

Parole d’ordine: prudenza, protezione, bilanciamento

I certificati sono uno strumento efficiente, perché contengono opzioni che permettono ad un investitore di guadagnare anche in caso di ribasso del sottostante” ha argomentato Gabriele Bellelli, specialista di trading, formazione ed educazione finanziaria indipendente “soprattutto se il certificato possiede le seguenti caratteristiche: barriera ‘discreta’ e ‘profonda’, opzione airbag e cedola con effetto memoria.
A fine novembre ho inserito in portafoglio due certificati, selezionati con logica e strategia diversa. Primo certificato, un Bonus Cap con scadenza breve (dicembre), distanza dalla barriera elevata (-35%), un margine di utile tra la quotazione attuale e quella di rimborso (nel caso non si verificasse l’evento barriera) e un rendimento annualizzato intorno al 12%. Una strategia indubbiamente aggressiva, ma in linea con la logica del profitto di breve. Secondo certificato, un prodotto più orientato alla selezione da buon padre di famiglia, che punta al medio periodo con un grado di rischio contenuto. Il prescelto è stato un certificato UniCredit Cash Collect Airbag Worst of con barriera discreta e profonda, cedola con effetto memoria ed opzione Airbag a protezione del capitale, in caso di evento barriera”.

Posizioni di breve? Sì, con dinamicità e conoscenza

“La possibilità di sfruttare una piattaforma virtuale per approcciarsi al mondo dei certificati”, ha commentato Renato Decarolis, trader e formatore “è importante per capirne le dinamiche, che sulla carta appaiono spesso molto complicate. La prova sul campo, anche se in modalità demo, li rende molto più semplici o quantomeno ne agevola notevolmente la comprensione e l’applicabilità”.
“Personalmente ho apprezzato molto i Turbo Open End di UniCredit, prodotti con il grande vantaggio di non avere una scadenza, che consentono di operare su indici, titoli azionari, valute e materie prime con capitali anche non elevati e con un moltiplicatore che amplifica considerevolmente i movimenti del sottostante. Si possono così creare portafogli molto interessanti, con diversi ingressi sullo stesso sottostante in funzione della barriera, conoscendo in anticipo la potenziale massima perdita e con possibilità superiori di profitto. Solitamente sono operazioni che durano qualche giorno o anche qualcosa di più in presenza di forti movimenti dei mercati”.

 
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