Un certificato che alza le difese contro i malanni del mercato

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Cinque nuovi Cash Collect Low Barrier su indici azionari dalle forti caratteristiche difensive, grazie anche a una barriera a scadenza posta addirittura al 40% (tollerando quindi ribassi fino al 60%). È l’ultima emissione lanciata da UniCredit guardando all’attuale contesto di mercato

Stiamo entrando nel mese che staticamente si rileva essere positivo per i mercati, con il cosiddetto rally di Natale. I principali indici azionari stanno infatti riportando performance settimanali positive, che assottigliano i ribassi da inizio anno: l’S&P500 ha ridotto le sue perdite al 16% e l’indice europeo EuroStoxx 50 addirittura a un -8%. Ma è bene anche ricordare la “teoria” dei polli di Trilussa per cui l’esito statistico potrebbe essere ingannevole, viste le incognite ancora all’orizzonte. Se da una parte il picco dell’inflazione sembra essere stato superato, facendo sperare a banche centrali meno aggressive nel rialzo dei tassi, dall’altra la fase di recessione economica si sta facendo sempre più probabile.

In un contesto che rimane sfidante e incerto anche per i prossimi mesi, arriva una serie di cinque certificati di investimento su indici azionari dalle caratteristiche particolarmente difensive, grazie a una barriera a scadenza posta addirittura al 40% del valore iniziale, utile per chi è alla ricerca di un prodotto che lo protegga da possibili ribassi di mercato fino a un -60%, molto profondo trattandosi di indici (e non di azioni). Si tratta dei nuovi Cash Collect Low Barrier su indici europei e internazionali, emessi da UniCredit proprio in questo momento, per approfittare delle condizioni di mercato favorevole.

Protezione elevata e un premio trimestrale condizionato

Vediamo da vicino, ad esempio, il Cash Collect Low Barrier su un paniere di quattro indici: l’europeo Eurostoxx 50, il milanese Ftse Mib, il giapponese Nikkei225 e l’americano S&P500 (ISIN: DE000HC27ER5). Questo certificato permette di prendere posizione in maniera indiretta sulle principali aree di mercato sviluppato, coprendosi a scadenza da eventuali ribassi fino al 60% circa dai livelli attuali. Un livello di protezione molto profondo, considerato che si tratta di indici, generalmente meno volatili delle azioni, e di mercati piuttosto ampi e tradizionali.

Sul fronte del rendimento, il certificate consente agli investitori di ricevere ogni tre mesi un premio di 1,7 euro (ovvero 6,8 euro all’anno) nel caso in cui il valore dell’indice sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere, nelle date di osservazione, abbia un valore pari o superiore alla barriera premio, posta per questa emissione al 60% del valore iniziale. In questo momento, è l’indice S&P500 a mostrare la performance peggiore all’interno del paniere, quotando a circa un -1,4% rispetto al suo valore iniziale, fissato a 4.026,12 punti. Quindi, se nella prima data di osservazione, prevista il prossimo 15 febbraio, l’indice americano non perderà più del 40% del suo valore iniziale, cioè rimarrà pari o sopra la soglia dei 2.415,67 punti, l’investitore riceverà la cedola trimestrale di 1,7 euro. In caso contrario, niente paura, perché grazie all’effetto memoria, i premi eventualmente non corrisposti non verranno persi ma saranno pagati successivamente se, in una delle successive date di osservazione, la condizione dell’evento cedolare sarà soddisfatta.

Il certificato scadrà a novembre 2025, ma potrà essere rimborsato in anticipo già a partire da maggio 2023 (cioè tra sei mesi), nel caso in cui il valore dell’indice sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere (in questo momento quindi l’indice S&P500), sia pari o superiore al suo valore iniziale (ovvero raggiunga o superi i 4.026,12 punti). In questo caso, l’investitore riceverà un importo di rimborso pari al valore nominale (100 euro) più il premio trimestrale.

Ma attenzione, perché questa nuova emissione prevede anche la caratteristica Step Down, che facilita ulteriormente il rimborso anticipato: ogni due date di osservazione, infatti, la soglia da raggiungere per la scadenza anticipata automatica si abbassa del 5%. La prima soglia sarà quindi pari al 100% del valore iniziale, che si abbasserà gradualmente fino ad arrivare all’80% nella data di osservazione di agosto 2025. In altre parole, quindi, grazie a questo meccanismo il Certificate può essere rimborsato anticipatamente anche nel caso in cui il valore del sottostante sia sceso rispetto al valore iniziale di riferimento.

Nel caso in cui il certificato non sia stato rimborsato in anticipo, a scadenza, quindi a novembre 2025, si possono verificare tre diversi scenari:

  • Se l’indice sottostante con la performance peggiore del paniere, in questo momento l’S&P500, ha un valore pari o superiore alla barriera premio, ovvero a 2.415,67 punti, il certificato rimborsa 100 euro oltre alla cedola di 1,7 euro e gli eventuali premi non pagati in precedenza. Da osservare inoltre che in questo momento (29 novembre) il certificato quota sotto la pari, per l’esattezza a 97,85 euro, permettendo un extra-rendimento.

  • Altrimenti, se l’indice del paniere con la performance peggiore ha un valore inferiore alla barriera premio ma pari o superiore alla barriera capitale, posta al 40% del valore iniziale (quindi pari o superiore a 1.610,45 punti riferendosi sempre all’S&P500) lo strumento rimborsa solo 100 euro.

  • Infine, se l’indice del paniere con la performance peggiore ha un valore inferiore alla barriera capitale, il certificato rimborsa un importo proporzionale all’andamento del sottostante con la performance peggiore. In questo caso, il certificato non protegge il capitale investito e l’investitore sarà esposto al rischio di perdita anche totale del capitale investito.

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