Alla scoperta dei certificati: cosa sono i Turbo Open End

In questo appuntamento con UniCredit scopriamo i certificati Turbo Open End, prodotti a leva variabile, che nascono con lo scopo di cavalcare un trend (sia esso rialzista o ribassista) amplificando la performance grazie all’effetto leva, ma che possono anche svolgere un ruolo di copertura

Sfruttare la volatilità di mercato prendendo posizione a leva sia a rialzo che a ribasso su un sottostante, trasformando in tal modo le fluttuazioni in opportunità. Ma non solo: l’utilizzo della leva in posizione short può essere una valida soluzione come copertura.

In un contesto di mercato altalenante come quello d’inizio 2022, l’interesse degli investitori si è spostato su strumenti in grado sia di beneficiare di movimenti a rialzo, sia capaci di tutelare i portafogli da eccessivi movimenti dati dalla volatilità. I certificati cosiddetti Turbo sono strumenti finanziari che permettono all’investitore di prendere una posizione a leva (sia long, che short) sull’andamento del sottostante di riferimento, sia per motivi di performance, che di copertura. A differenza dei prodotti a leva fissa (gli Etf, ad esempio) i certificati Turbo non sono soggetti al compounding effect, o effetto dell’interesse composto, che rende gli strumenti efficienti se mantenuti in portafoglio solamente per il singolo giorno di negoziazione. Proprio l’assenza di rischio legato all’effetto compounding rende i certificati Turbo short indicati per le coperture di portafoglio di medio o lungo termine.

In che modo è possibile coprirsi tramite l’utilizzo di certificati Turbo? Facendo sì che la copertura sia la risultante del rapporto tra il valore del portafoglio, il valore del sottostante e l’indice di parità, ovvero il multiplo che indica quanti strumenti turbo sono necessari per muovere una unità di sottostante. Procedendo con un caso pratico, grazie al supporto degli esperti di UniCredit, in caso di portafoglio con un controvalore pari a 50 mila euro, un indice Ftse Mib pari a 28.500 punti, un valore di strike e knockout di 28.729 e un multiplo di parità fissato a 0,0001, saranno necessari 19379 certificati Turbo Short per coprire il portafoglio. Immediato è anche il calcolo del costo per una copertura di questo tipo, dato dal differenziale tra valore strike e valore iniziale, moltiplicato per l’indice di parità, cui si somma un gap risk (ovvero il rischio che il prezzo di un determinato titolo di investimento possa cambiare in modo significativo senza che avvenga alcuna negoziazione di mercato). Nel caso in esame, il differenziale tra i due valori (2929) si moltiplica per 0,0001, cui si aggiunge uno 0,024 di gap risk. L’esborso complessivo per la copertura dell’esposizione a benchmark come sottostante si attesta a 6,143 euro.

A proposito di leva, quando si parla di Turbo ci si riferisce ad una leva dinamica, variabile in base alla distanza tra il livello del sottostante e il valore strike del Turbo, che corrisponde alla parte di investimento nel sottostante finanziato dall’emittente (detto altrimenti, l’investitore paga un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto del sottostante). Il prezzo strike del certificato rappresenta infatti la parte d’investimento nel sottostante che viene finanziata da chi emette il prodotto, variando ogni giorno come funzione del costo di finanziamento: in caso di investimento long, lo strike sarà crescente; in caso di short, sarà decrescente.
I Turbo permettono di mantenere la leva desiderata per l’intero periodo di negoziazione, che sia di un giorno o di una settimana. Permettono quindi di investire a leva, sia in intraday che in multiday. Non è tutto: i certificati Turbo Open End, che non prevedono una scadenza, danno quindi modo all’investitore di rimanere a mercato per tutto il tempo necessario, eliminando il limite temporale dall’investimento. Viceversa, i Turbo Closed End prevedono la scadenza e il cui valore di strike e knockout rimane fisso per l’intera durata di vita dello strumento.

Lo strike rappresenta inoltre il livello di knockout del certificato, ovvero quella soglia che, una volta raggiunta, determina l’azzeramento del valore del certificato: ciò significa che, in un qualsiasi momento, se i prezzi del sottostante raggiungono o superano il valore strike, il certificato scade e l’investitore perde il capitale investito ma non oltre. I Turbo sono dunque dotati di uno stop loss implicito, che impedisce all’investitore di perdere un importo superiore al capitale investito.
Tendenzialmente, investimenti a più breve termine vogliono un livello di knockout più vicino al prezzo corrente del sottostante; investimenti a più lungo spettro tendono ad avere livelli di knockout più lontani dal prezzo del sottostante.

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