Obbligazioni societarie, boom di declassamenti nel 2020

A giugno 2020 le obbligazioni societarie hanno subito un boom di declassamenti, toccando il picco storico di 197 miliardi di dollari e culminando un’ascesa che prosegue dal 2009. Cosa succederà in futuro?

Tra i molti effetti della pandemia vi è un fenomeno singolare che potrebbe interessare gli investitori: è quello dei fallen angel. Lo segnalano gli esperti di T. Rowe Price, secondo cui “a fine giugno 2020 è stato raggiunto il più alto numero di angeli caduti di sempre, per un totale di circa 197 miliardi di dollari. A fine anno, vi potrebbero essere fallen angel in aggiunta per un valore di 300 miliardi di dollari. Visto da una prospettiva storica, l’aumento di questo volume potrebbe rappresentare un’opportunità di investimento per chi opera nei mercati dell’investment grade e dell’high yield. Dal 1998, i fallen angel hanno offerto un extra rendimento di circa il 3% o maggiore su base annualizzata rispetto alle altre asset class del reddito fisso”. Ma attenzione, avvertono gli esperti: i rischi collegati dovranno fare da monito agli investitori.

Obbligazioni fallen angel, cosa sono?

Gli “angeli caduti” sono obbligazioni societarie che subiscono un declassamento di valutazione dal rating investment grade (da AAA a BBB secondo Standard & Poor’s) ad high yield o junk bond (da BB fino ai livelli C e D, i più bassi del rating).

Crisi e fallen angel, è il momento per investire?

“Costellata da numeri record di chiusure, default e downgrade, la prima metà del 2020 ha visto molti angeli caduti e questa tipologia di obbligazioni è diventata una parte prevalente del mercato del credito”, commenta T. Rowe Price.

“Considerando le evidenze storiche, ovvero la tendenza degli angeli caduti a sovraperformance relative, si potrebbe pensare che questo sia il momento giusto per trarne vantaggio”. Ma cosa spinge il comportamento dei fallen angel? Principalmente le vendite forzate che colpiscono i titoli al momento del loro declassamento: alcuni strumenti sono obbligati a vendere i titoli declassati (ad esempio gli Etf, Exchange traded fund) e anche gli investitori privati, spaventati dal downgrade e dalle oscillazioni di prezzo, tendono a liberarsene. “Questa situazione consente ai gestori attivi di comprare crediti sani a valori scontati, proprio per effetto del declassamento”.

Alla larga da energia, trasporti e trust immobiliari

In questi mesi, le società che hanno visto la maggior parte dei propri titoli declassati appartengono ai settori ciclici, come trasporti ed energia. Un esempio? “Ford ha visto il suo debito da 36 miliardi di dollari scivolare nel calderone degli high yield”. Per questo motivo “cerchiamo di evitare compagnie aeree, trasporti e i trust di investimento immobiliare, a nostro avviso tra i settori più sensibili al Covid-19”.

Attenzione ai rischi

Nonostante le interessanti opportunità di investimento per coloro che sapranno cogliere la dinamicità del mercato, giustificate dall’evidenza storica e dal supporto da parte delle banche centrali, i fallen angel comportano numerosi rischi, avvertono gli esperti di T. Rowe Price. Infatti “non è saggio pensare di acquistare obbligazioni alla cieca, aspettandosi che tutte tornino sui valori precedenti al downgrade”.

Due insidie dovranno fare da monito agli investitori. La prima, la lenta ripresa economica che sembra prospettarsi e che “potrebbe aumentare il rischio di un aumento dei tassi di insolvenza tra le asset class. La seconda, gli ulteriori impatti del virus, che potrebbero essere “fonte ulteriore di stress per gli angeli caduti”.

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