Millennials: il 90% degli eredi cambia il proprio consulente

7.7.2021
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Con il passaggio di ricchezza intergenerazionale, l’approccio del consulente finanziario può cambiare per adattarsi alle nuove generazioni come i Millennials. Ne abbiamo parlato con Federico Domenichini, T. Rowe Price
Millennials, qual è il ruolo del consulente?
“Le soft skills e le competenze che verranno richieste a un consulente saranno molto diverse rispetto a quelle offerte ai baby boomers”, commenta Domenichini. Due sono le caratteristiche fondamentali da tenere a mente quando si parla di questa generazione: “il primo è che dopo la pandemia, non si potrà più tornare come prima; il secondo è che, essendo nati nel periodo di sviluppo della tecnologia, i Millennials erano già pronti a essere più digitali. Queste trasformazioni faranno parte della quotidianità e certamente i consulenti dovranno adattare le proprie competenze e capire che queste tendenze saranno destinate a rimanere. Chi riuscirà a costruire e strutturare un processo ibrido che funziona avrà efficacia ed efficienza”, continua l'esperto.
Integrazione del digitale a parte, è anche nella scelta degli investimenti che i Millennials danno prova delle differenze rispetto alle generazioni passate. “La generazione Y ha infatti dimostrato di essere generalmente più propensa a scegliere di allocare il proprio patrimonio sulla base di un approccio tematico, interessandosi a questioni ambientali e di sostenibilità, così come di diversità e inclusione”, conclude Domenichini. “In questo contesto, i consulenti avranno il compito di far riflettere i Millennials e aiutarli a compiere decisioni razionali e in linea con le proprie esigenze e necessità. Più che gli strumenti offerti, è il ruolo del consulente e del private banker a fare davvero la differenza”.
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