Le aziende dalla forte crescita potenziale: 5 nomi da tenere d’occhio

In un contesto di mercato volatile e incerto, diventa sempre più importante un’attenta selezione delle storie dai fondamentali solidi. Ecco 5 nomi di aziende ancora all’inizio del loro percorso di crescita e che potrebbero riservare belle sorprese

Un’attenta ricerca e selezione di quelle storie aziendali dai fondamentali solidi diventano sempre più importanti in un contesto di mercato volatile e incerto come quello attuale. 

Dopo il cambio di rotta più aggressivo della Federal Reserve, le azioni di molte società in rapida crescita (cosiddette “growth”) di tutti i settori hanno subito una flessione, per diverse ragioni. Innanzitutto, l’aumento dei tassi ha indotto gli investitori a privilegiare società che generano flussi di cassa a breve termine rispetto a quelle con un potenziale di guadagno molto più elevato in futuro. Inoltre, gli operatori si stanno preparando a un rallentamento della crescita degli utili aziendali, man mano che si affievolisce il rimbalzo economico creato dalla pandemia, soprattutto per molte aziende orientate all’online. Infine, c’è da considerare che i risultati di quest’anno saranno in genere confrontati con la fortissima espansione del 2021, rendendo più difficile accertare i ritmi e i potenziali di crescita sottostanti e strutturali. 

Nonostante queste sfide, però, possono nascondersi delle storie interessanti. A scovarle Alan Tu, portfolio manager Global Technology Equity Strategy di T. Rowe Price, che ha individuato cinque aziende all’inizio del loro percorso di crescita e quindi appetibili dal punto di vista degli investimenti, purché si abbia la volontà di essere pazienti anche nei momenti di volatilità e si mantenga lo sguardo proiettato sul lungo periodo

“Negli ultimi mesi – precisa l’esperto – Wall Street è stata meno incline a guardare al potenziale di guadagno futuro. In altre parole, gli investitori hanno ridotto la loro duration, concentrandosi sulla redditività attuale. Riteniamo tuttavia che i fondamentali delle nostre partecipazioni siano rimasti ampiamente coerenti, contribuendo a rafforzare la nostra attenzione alle prospettive a lungo termine”. 

Fatta questa premessa, il primo nome individuato è Atlassian, società australiana ma quotata a Wall Street, leader nel settore tecnologico, il cui software per lo sviluppo di applicazioni, Jira, è diventato uno strumento fondamentale per i programmatori. Atlassian è stata pioniera di un modello di business unico, che rinuncia ai tradizionali rappresentanti di vendita e si affida invece al prodotto affinché “si venda da solo” attraverso il marketing e il passaparola. “Acquisire familiarità e conviction su società come Atlassian prima della loro quotazione in Borsa – spiega Tu – riflette l’attento processo di diligence sui fondamentali che è alla base del nostro approccio agli investimenti”. 

Il secondo esempio riguarda invece un’azienda che punta a mercati lucrativi e ancora poco serviti. Lei è HubSpot. Nome poco conosciuto, anche se sta guadagnando importanza tra i commercianti che cercano di migliorare la presenza online della loro azienda. I servizi di HubSpot infatti consentono di attirare visitatori sui siti web e convertirli in clienti. Inoltre, lo scorso autunno, l’azienda ha lanciato HubSpot Payments, che consente alle aziende di gestire facilmente gli acquisti digitali, un’operazione che può essere scoraggiante per molte piccole imprese e per i loro clienti. 

Il terzo nome non ha invece bisogno di alcuna presentazione: Tesla. “Abbiamo investito in Tesla subito dopo la sua IPO (Initial Public Offering, ovvero Offerta pubblica iniziale, ndr) – spiega l’esperto di T.Rowe Price -, ma abbiamo ridotto o addirittura abbandonato la nostra posizione quando abbiamo giudicato le sue valutazioni troppo elevate. Nonostante l’intensificarsi della concorrenza nel mercato dei veicoli elettrici, Tesla è recentemente riemersa come una delle nostre partecipazioni più importanti, in quanto riteniamo che sia in una buona posizione per ridurre i costi dei veicoli elettrici che, secondo le nostre ricerche, sono la principale preoccupazione per i consumatori”.
L’azienda californiana sta infatti avviando diverse fabbriche per la produzione su scala mondiale. Inoltre, secondo Tu, i suoi veicoli e le sue batterie potrebbero svolgere un ruolo importante nel mercato dell’energia domestica e la visione dell’amministratore delegato Elon Musk sui veicoli autonomi continua a fare progressi. 

Con la proliferazione dei dati e il crollo del costo dell’hardware per la loro archiviazione, l’attenzione si è concentrata sul software e sui servizi che consentono di cercare e manipolare enormi database. In questo contesto, Shopify vanta un ampio bacino di utenza. Con sede in Canada, è una delle principali piattaforme commerciali omnicanale per i commercianti indipendenti. Il suo prodotto self-service basato su cloud ha sbloccato un ampio mercato di piccoli commercianti poco serviti e l’azienda ha sfruttato questo primo passo per rivolgersi a venditori più grandi e complessi e ai mercati internazionali. “Shopify ha attivato un ecosistema ampio e in crescita di app e agenzie partner, e i suoi dati contribuiscono a sostenere l’attività. – sottolinea Tu – Il titolo ha sofferto di recente a causa della reazione negativa degli investitori ai nuovi investimenti nei centri di evasione degli ordini, ma riteniamo che questa cautela non tenga conto del potenziale a lungo termine di Shopify in ambiti come i pagamenti e la pubblicità”. 

Ultimo nome, ma non certo per importanza, è NVIDIA, azienda, che secondo l’esperto di T.Rowe Price, è in grado di navigare in più mercati. Nel giro di pochi anni, infatti, il gruppo è passato dall’essere un noto produttore di chip per videogiochi a un’azienda all’avanguardia nello sviluppo di una vasta gamma di semiconduttori. In parte, questo è dovuto al fatto che le sue unità di elaborazione grafica (GPU) si sono dimostrate particolarmente adatte a gestire i carichi di calcolo estremi richiesti dall’Intelligenza Artificiale (AI) e dal Machine Learning (ML). “Siamo particolarmente interessati al modo in cui NVIDIA continuerà a sfruttare la sua esperienza nei chip e nel software AI/ML per creare un ecosistema di data center che le aziende che cercano di sviluppare le proprie capacità in questa nuova area possano utilizzare in diversi modi”, precisano da T.Rowe Price. 

Non deve spaventare, secondo la casa di investimento statunitense, il fatto che tutti i nomi riguardino il mondo tech che nell’ultimo periodo ha subito una certa flessione a Wall Street. “Il nostro approccio d’investimento valuta periodi di tempo più lunghi in cui la crescita degli utili è stata storicamente il motore principale dei rendimenti. – spiega – Continuiamo a essere convinti dei profili di crescita fondamentali potenzialmente forti che i nostri investimenti apportano al portafoglio e siamo fiduciosi che le prospettive uniche e a lungo termine di queste aziende saranno nuovamente premiate”.

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