Elezioni americane: come si stanno preparando i mercati

A circa un mese dalle elezioni americane 2020, 3 novembre, il mercato si chiede come reagirà il comparto azionario nel caso di vittoria dell’uno o dell’altro candidato. Al momento, le preoccupazioni ruotano però attorno alla positività di Donald Trump al Covid-19 e alla ricerca di una intesa bilaterale per sbloccare nuovi stimoli

Azionario al centro della scena, con i mercati che si domandano cosa dominerà i corsi borsistici delle prossime settimane e quanto le preoccupazioni sulle presidenziali si tradurranno in realtà. Intanto, mentre Donald Trump annuncia nella notte tra giovedì e venerdì la propria positività al Covid (con i futures sul mercato americano in calo di circa 400 punti base), la Camera (in mano a Democratici) studia un piano di stimoli all’economia da $2.200 miliardi, senza però ottenere il consenso bipartisan.

L’unica certezza, al momento, pare essere la volatilità, una presunta costante anche per i mesi a venire. Al centro della scena, più di una questione: tra le altre, valutazioni azionarie in alcuni casi elevate rispetto ai fondamentali (seppur ben lontani dai livello d’inizio 2000); possibilità di una nuova ondata di contagi che spingerebbe a possibili nuove misure restrittive; infine, le presidenziali, con i mercati che hanno sorvolato sul primo dibattito pubblico, concentrandosi invece sulla possibilità di nuovi stimoli monetari.

Non è la fine dei corsi azionari

Anzitutto, ha commentato David J. Eiswert , Portfolio Manager di T. Rowe Price, “crediamo che la recente volatilità non implichi né la fine del comparto azionario, né l’esistenza di una bolla azionaria americana. Tuttalpiù ” ha proseguito l’esperto, “stiamo assistendo a un ribilanciamento dell’affollamento su alcuni dei titoli growth più performanti che hanno guidato il rally del mercato azionario negli ultimi mesi”.

Un ribasso del mercato azionario? Normale e salutare, specie a fronte di un periodo come quello in corso. Più che allarmarsi di fronte ad una volatilità che ha ridimensionato le valutazioni dell’equity (specie per le aziende leader nel settore tecnologico), gli investitori dovrebbero iniziare a guardare al medio termine, alle prospettive economiche generali, alle possibilità di profitto aziendale e ai settori che più potrebbero fare la differenza, senza necessariamente restare ancorati alle proprie idee di base.

Elezioni americane: un non problema

“Come noto” ha aggiunto David J. Eiswert, “anche noi per un certo periodo nella fase di ripresa siamo passati a selezionare titoli ciclici di alta qualità, poiché l’affollamento in alcuni segmenti growth era diventato eccessivo”. Investire oggi significa “pensare in maniera profonda al mondo dopo il coronavirus” e ai nuovi “periodi di crisi”, continuando però “a credere nel potere del cambiamento” e, dunque, della tecnologia.

 

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