Da T. Rowe Price, un prontuario sul mercato obbligazionario 2022

Come si comporterà il mercato obbligazionario 2022? In uno scenario sfidante, analizziamo con gli esperti di T. Rowe Price quali sono le opportunità più interessanti del reddito fisso

“Giunti alla fine di questo 2021, riteniamo che i fondamentali del mercato del credito per e società ad alto rendimento e investment grade siano generalmente solidi, sia a livello di mercati emergenti, che di quelli sviluppati”. Si apre in questo modo l’outlook Credit investing road map for 2022 di T. Rowe Price, redatto da Justin Gerbereux, Director of fixed income credit research, Carolyn Chu, Director of fixed income credit research e Michael Lambe, investment grade team leader.

Sette spunti sul mercato obbligazionario 2022

Sono sette i principali punti all’attenzione dell’investitore.

I fondamentali del credito per le società ad alto rendimento e investment grade rimangono generalmente robusti, sia sui mercati emergenti che in quelli sviluppati.

Nel complesso, “siamo generalmente positivi sulle obbligazioni ad alto rendimento, neutrali sull’investment grade e per lo più sottopesati sul debito mercati emergenti” illustrano gli esperti.

Nell’ambito dell’alto rendimento, “troviamo valore soprattutto nel mercato dei leveraged loans (prestiti a leva, ndr) e in attività come le obbligazioni convertibili (mandatory convertibles) e i prestiti di secondo livello (second lien loans)”.

Nell’ambito dei bond ad alto rendimento, il 2022 potrebbe vedere la crescita nel numero delle cosiddette rising stars, fenomeno opposto a quello dei falling angels (che ha caratterizzato la fase matura della pandemia da coronavirus) e che porterà la salita di attività ora classificate ad high yield verso l’investment grade, con rendimenti più interessanti rispetto al mercato di riferimento.

Qualche accenno di ripresa inizia a vedersi anche sul comparto investment grade: tra le preoccupazioni legate all’inflazione, rendimenti crescenti e il programma di tapering da parte della banca centrale, la percentuale di debito con rendimento negativo è calata rispetto a quella del 2020. “La domanda è: ciò porterà ad una modifica del comportamento degli investitori?”.

Specie per gli investitori in obbligazioni di elevata qualità creditizia, un tema chiave restano i problemi legati alle catene di approvvigionamento dei semiconduttori, in particolare nel settore automobilistico: “Riteniamo che le sfide affrontate nella seconda metà del 2021 persisteranno nel 2022, ma pensiamo che la sfida più grande per il credito di qualità sarà la transizione verso veicoli elettrici”.

Da ultimo, uno sguardo ai mercati emergenti. Sebbene i fondamentali societari dei mercati emergenti (EM) siano generalmente buoni, “le valutazioni ristrette e i numerosi venti contrari ci portano ad essere tendenzialmente neutrali su questa classe di attivi”. Riguardo al credito asiatico, “i problemi di Evergrande hanno colpito il sentiment del mercato nei confronti delle obbligazioni ad alto rendimenti cinesi, ma il settore investment grade è rimasto resiliente”. Altrove tra i ME, “le incertezze politiche e i problemi legati alla regolamentazione interna continuano a pesare nelle regioni dell’Europa centrale e orientale, del Medio Oriente e dell’Africa (Ceemea) e dell’America Latina” un qualcosa che potrebbe persistere lungo il 2022.

 

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