Robeco, è l’era della confusione: 3 scenari per i prossimi 5 anni

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Tra inflazione, volatilità e incertezze geopolitiche ci troviamo in un’era di confusione. Robeco propone tre scenari diversi, in prospettiva del prossimo quinquennio

Siamo entrati nell’era della confusione”: così gli esperti di Robeco hanno aperto il loro outlook a cinque anni. Nella situazione attuale, infatti, si è vista in contemporanea la persistenza di diverse turbolenze, dal senso di disorientamento dato dalla volatilità dei mercati obbligazionari alla scia inflazionistica (10% su base annua nell’Eurozona a settembre), dalla bassa crescita cinese (arrivata al 3,5% secondo i dati di Bloomberg, raggiungendo ad un livello che non si raggiungeva da quasi quarant’anni), alla instabile situazione geopolitica dovuta alla guerra russa-ucraina.

Sono tre gli ambiti in cui si evince particolarmente il disorientamento: “la scarsa conoscenza dell’inflazione, la svolta in termini di politica monetaria e il dibattito in corso sull’eventuale fine della grande moderazione”. A seconda di come questi tre settori si muoveranno, Robeco ha previsto tre diversi scenari per il prossimo quinquennio (2023-2027). Vediamoli insieme.

1. L’hard landing mitiga gli effetti dell’inflazione

Nel primo scenario, quello di base, gli esperti di Robeco prevedono “un’economia globale dalla ripresa incerta e lungarecessione Usa del 2023, dopo che la recessione Usa del 2023 avrà raffreddato la domanda in misura sufficiente ad attenuare l’impatto dell’inflazione”. Ci si aspetta dunque che il prossimo anno sarà caratterizzato da una forte recessione negli Stati Uniti, durante la quale la Federal Reserve porterà avanti una politica di taglio dei tassi restrittiva, vista soprattutto la zona grigia in cui dovrebbe rimanere l’inflazione che, secondo i dati di Robeco, potrebbe essere stimata tra al 2,6% in media tra il 2023 e il 2027.

Visto anche che i tre motori storici (tassi di interesse reali bassi, livelli di volumi di risparmio in eccesso e accessibilità agli immobili, che nelle economie dei mercati sviluppati dovrebbero essere in grado di sostenere un aumento dei consumi) hanno iniziato a perdere colpi, Robeco si aspetta che il Prodotto interno lordo (Pil) reale degli Stati Uniti passerà dal 2,3% al 1,75%.

2. Ci aspettano anni luminosi

Il secondo scenario per Robeco è quello rialzista. Dopo tutti gli shock che l’economia si è vista costretta ad affrontare negli ultimi due anni, si riesce infatti a intravedere una luce in fondo al tunnel. In questa prospettiva, Robeco prevede che “il Pil reale Usa risalga a quota 3,75% nel 2024 e che il tasso geometrico annuo di crescita raggiunga un valore salutare e superiore al trend (2,75% per il periodo 2023-2027)”.

Questo sarà anche reso possibile dalla continua innovazione degli investimenti sostenibili in tutte le aree del mondo. Negli Stati Uniti, infatti, l’approvazione dell’Inflation Reduction Act ha previsto 369miliardi di dollari per implementare i programmi sul cambiamento climatico e sulla sicurezza energetica. L’Unione Europea si è vista costretta all’indipendenza dal gas russo, dovendo quindi investire nell’importazione di gas naturale liquefatto associato a contratti di lungo termine. La Cina, invece, come deciso nel 14 ° piano quinquennale del 2021, ha promosso un uso dell’energia pulita, sicura, efficiente e a basse emissioni, ambendo alla neutralità carbonica entro il 2060.

3. Il futuro sarà ancora stagnante

Il terzo scenario è quello più rigido, ma anche il più remoto. Ci si aspetta che “l’attuale ciclo di inasprimento globale e la conseguente recessione del 2023 non bastino a scalzare l’inflazione dal piedistallo”. In questa situazione, una serie di rischi effettivi si manifesterebbero sia sui mercati finanziari, sia nell’economia reale. La Federal Reserve continuerebbe l’attuale ciclo di inasprimento, mostrando una maggiore sensibilità alla crescita e, nel periodo di recessione tra il 2023 e il 2024, la banca centrale Usa taglierebbe i tassi di interesse in misura maggiore rispetto al primo scenario.

La recessione inoltre si allungherebbe e, con lei, la fiducia dei consumatori risulterebbe più lenta a risalire. In questo contesto Robeco immagina anche che le tensioni geopolitiche continuerebbero e con loro “l’inflazione core acceleri di nuovo e tocchi il 4,75% entro il 2025, e in risposta la Fed avvii un nuovo ciclo di inasprimento aggressivo”.


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