Waiting for Fed: il tapering non deve far paura

Gloria Grigolon
Gloria Grigolon
6.7.2021
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Tapering, tassi di interesse e reazione dei listini nelle mani delle banche centrali. Tuttavia, non sarà la Fed a re-inventare il mercato: essa dovrà solo muoversi con attenzione. Gli investitori potrebbero avere convenienza nel fare altrettanto, liberandosi delle emozioni
Banca centrale americana pronta ad avviare una fase di tapering a riprova del buono stato di salute dell'economia domestica, nonché della ripresa sottolineata dai dati macro (inflazione e mercato del lavoro in primis). L'iter di come e se l'istituto centrale statunitense deciderà di agire diminuendo gli acquisti mensili di asset resta però ancora vago.
“In attesa di ricevere le specifiche su tempi e modi” spiega Riccardo Volpi, Fund Manager di Pharus, “la Fed potrebbe decidere di iniziare a ridurre i propri acquisti mensili (complessivamente 120 miliardi di dollari) a partire dagli Mbs”, Mortgage backed securities, titoli garantiti da mutui ipotecari, acquistati attualmente ad un ritmo mensile di $40 miliardi.

Dinamiche di flattening e steepening


Quando una banca centrale alza i tassi, non può sapere con certezza quale sarà la reazione dei mercati. Tendenzialmente, spiega Stefano Reali, Fund & Portfolio manager di Pharus, ad un aumento dei tassi di interesse corrisponde un appiattimento della curva dei rendimenti (letteralmente, flattening), dato dal fatto che, salendo i tassi a breve, quelli a più lunga scadenza scendono sulle aspettative incerte.
“Questo meccanismo deriva da due fattori: in primis, gli investitori sanno già che la Fed attuerà un tapering, e ciò implica un rialzo dei tassi a breve; in secondo luogo, persiste l'incertezza che si lega agli effetti di un rialzo dei tassi sul mercato azionario, che porta ad un calo dei rendimento di lungo periodo”.
Una situazione come questa genera il blocco del meccanismo di trasmissione di politica monetaria, scenario inviso agli istituti centrali.

Lo stress del rialzo dei tassi di interesse


Lo stress che comporta un incremento del costo del denaro sull'economia americana non è facile, né certo. L'analisi delle dinamiche degli anni passati aiuta però ad offrire un quadro d'insieme.
Partendo dall'analisi dei dati pre-2013, prosegue Volpi, “il flattening della curva è avvenuto 11 volte negli ultimi 40 anni, ed è durato mediamente 2 anni. Ciò si è accompagnato ad un rendimento medio annuo dell'S&P 500 del 12,08% e ad un incremento del decennale Usa dell'1,44%, del titolo a 30 anni dello 0,7% e del 5 anni del 2,34%”.
Qualcosa è però cambiato a partire dal 2013. L'annuncio del tapering da parte dell'allora governatore Fed, Ben Bernanke, ha colto di sorpresa i mercati. “Il decennale americano è passato da un rendimento dell'1,5% ad un +3%, generando un irripidimento della curva (letteralmente, uno steepening) tra i titoli a 10 e 2 anni, ma non fra quelli a 5 e 30 anni. In altri termini, si è registrato un rialzo generalizzato di tutti i tassi superiori all'orizzonte dei 5 anni”.
Durante tale fase, “i mercati azionari hanno comunque proseguito nella loro crescita, presentando performance settoriali similari a quelle osservate nella fase di reflation trade (o rotazione settoriale) iniziata lo scorso novembre”. I titoli tecnologici ad alta crescita potenziale sono stati così improvvisamente venduti, a favore dei titoli value a crescita più lenta e più sensibili all'andamento dell'economia (banche, industrie, aziende delle materie prime).
La domanda che sorge naturale, conclude Volpi, è quindi: le reazioni di un futuro annuncio di tapering sono forse già scontate nelle valutazioni di mercato?

Conclusioni sulla Fed: focus comunicazione


Sul fronte della Fed, la comunicazione sarà ora fondamentale. “Al momento, tutti gli errori del passato sono stati capiti” aggiunge Reali. Nel 2008, il 'too big to fail'; nel 2011, il non contemplare l'acquisto del debito sovrano; nel 2013, il taper tantrum. Non conosciamo quali possano essere i futuri passi falsi che il mercato compirà”. Tuttavia, “se è vero che il rialzo dei tassi farà in media bene ai mercati nei prossimi due anni e che un tapering da parte della Fed è già scontato, altrettanto è bene che gli investitori lascino da parte le emozioni e ragionino con i numeri”.
La Fed non deve inventare il mercato: deve solo muoversi con attenzione. Gli investitori potrebbero avere convenienza nel fare altrettanto.

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