Alla scoperta del megatrend tra i megatrend: la telemedicina

Le opportunità della telemedicina appartengono al presente e al futuro. Un futuro basato sulla fiducia dei consumatori, sull’apertura di nuovi canali e sull’intreccio delle expertise tra più settori, anzitutto digitali. Ne parliamo con gli esperti di Pharus

Secondo il rapporto sui finanziamenti per la salute digitale del primo semestre 2021 di Rock Health, venture capital rivolto alla digital health, “l’investimento totale di capitale di rischio nello spazio sanitario digitale nella prima metà del 2021 è stato di 14,7 miliardi di dollari” sottolinea Stefano Reali, Fund & Portfolio manager di Pharus, “più di tutti gli investimenti effettuati nel 2020 ($14,6 miliardi) e quasi il doppio del 2019 ($7,7 miliardi)”.
Un incremento che, di questo ritmo, pone le basi per “un investimento annualizzato da $25 a $30 miliardi nel 2021” e che trova riscontro anche nell’aumento delle entrate totali dei primi 60 operatori sanitari virtuali, salite nel 2020 a $5,5 miliardi, rispetto ai circa $ 3 miliardi dell’anno precedente.
A contribuire allo sviluppo della telemedicina nel recente passato, l’integrazione di nuovi strumenti di videoconferenza in corso di pandemia per assolvere a più di un bisogno: dapprima, quello professionale, ma anche quello relazionale, educativo e di salute. Ed è proprio su quest’ultimo che gli esperti della casa di investimento Svizzera concentrano l’attenzione.
Un sondaggio effettuato dalla piattaforma di videoconferenze Zoom a metà marzo 2021 (su un campione di circa 7.700 persone in 10 Paesi del mondo) ha mostrato come le persone intendano sempre più bilanciare servizi di prestazioni sanitarie vis a vis con quelli via videoconferenza. Il 61% degli intervistati negli Stati Uniti, primi per spesa sanitaria al mondo (dati Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico 2019), ha confermato che, in futuro, si affiderà sia al canale fisico che a quello da remoto per la propria consulenza sanitaria (contro un 36% che ancora preferisce unicamente le visite in presenza dal medico). Risultati in miglioramento anche per la Germania, quarta per spesa sanitaria al mondo, che risulta preferire nel 53% dei casi un bilanciamento tra visite di persona e in videoconferenza.
Oltre ad agevolare l’operatività, prosegue Riccardo Volpi, Fund manager di Pharus, la telemedicina può aiutare il settore healthcare a ridurre alcuni degli ostacoli principali. Tra questi, “la carenza di personale sanitario, in particolare di medici”, che si verifica anche nei paesi sviluppati; poi, “l’aumento del numero di anziani”, che accresce le esigenze cui i servizi medici si trovano a dover rispondere in relazione alla questione demografica; infine, “l’aspetto geografico”, che gioca un ruolo importante nella disuguaglianza sanitaria, specie nelle aree rurali.
In generale, proseguono gli esperti di Pharus, il successo della telemedicina si deve a tre dinamiche chiave: maggiore disponibilità dei consumatori ad appellarsi a servizi da remoto, maggiore disponibilità dei fornitori a sviluppare visite e consulenze a distanza, modifiche normative che consentono un maggiore accesso e rimborso.

Telemedicina: opportunità nuove per il settore healthcare

“Dopo l’ottima performance del 2020, il settore della telemedicina ha corretto fortemente, mostrando un gap molto interessante rispetto al settore healthcare generale” aggiunge infine Volpi. “Questo trend, accelerato durante la pandemia, è destinato a continuare nel tempo, basti pensare che il 40% dei Millenials ritiene che la telemedicina sia il futuro dell’healthcare”.
Per tali ragioni, conclude Reali, “la telemedicina è una parte importante nel Pharus Next Revolution”.

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