Dai KIID al KID, come cambierà l’obbligo informativo per gli OICVM

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A partire dal primo gennaio 2023, novità in arrivo per i documenti informativi dei prodotti di investimento diretti alla clientela retail. Con gli esperti di Pharus Management Lux SA vediamo cosa cambierà per gli operatori del mercato

Novità in arrivo riguardo i documenti informativi, i cosiddetti i KID e KIID, da consegnare agli investitori per i prodotti di investimento, con l’obiettivo di maggiore tutela per questi ultimi. A partire dal 1° gennaio 2023, il KID dei PRIIPs manderà definitivamente in pensione il KIID degli UCITs. Cosa significa? Dopo anni di proroghe, i fondi di investimento regolamentati, ovvero i fondi UCITs (undertakings for the collective investment in transferable securities) non saranno più tenuti alla redazione del key information investors documents (KIID), ma dovranno produrre un documento contenente le informazioni chiave (KID) secondo gli standard tecnici imposti dal regolamento europeo sui prodotti di investimento al dettaglio di tipo assicurativo preassemblati (ovvero i PRIIPs).

Ma non è tutto. Il 1° gennaio sarà infatti anche la data a partire dalla quale cambieranno le modalità con cui sono costruiti i KID. In parole più tecniche, entreranno in vigore le modifiche agli standard tecnici di regolamentazione (RTS) dei KID, introdotte lo scorso marzo, alle quali dovranno omologarsi tutti i soggetti che creano e distribuiscono tali prodotti. Vediamo cosa cambia per asset manager e distributori insieme agli esperti del Team di Risk, Compliance e Legale di Pharus Management Lux SA.

Da KIID a KID: le novità per i fondi di investimento (OICVM)

Il prossimo 31 dicembre terminerà il periodo di esenzione previsto per i fondi di investimento regolamentati (in gergo ufficiale gli OICVM, organismi di investimento collettivo in valori mobiliari) rispetto agli obblighi imposti dal regolamento PRIIPs. Quindi, da gennaio gli OICVM, finora tenuti alla presentazione del mero KIID, dovranno presentare il KID. Sebbene i due documenti condividano la stessa finalità – dotare gli investitori delle informazioni necessarie a prendere decisioni consapevoli comparando sulla base di criteri standard prodotti di differenti case prodotto- KID e KIID sono diversi. Il KID è infatti un documento più approfondito rispetto alla controparte prevista dalla direttiva UCITs.

Un esempio? Per la determinazione del rischio il KID deve mostrare almeno tre differenti tipologie di performance basate su altrettanti orizzonti temporali; il KIID può averne anche meno. Anche la struttura dei costi è molto diversa, dal momento che nel KID è scorporata in diverse voci (diretti, indiretti, di distribuzione) in modo tale da renderli meglio identificabili al cliente; nel KIID la voce costo è una sola. “Il KID è uno dei documenti a cui gli investitori europei sono oramai più abituati – precisano gli esperti di Pharus Management Lux SA – ed è per questo che i gestori di OICVM devono e dovranno dedicare ingenti risorse affinché i documenti informativi chiave rispettino gli standard imposti dal regolamento PRIIPs”.

In Italia, le società di gestione degli OICVM dovranno inoltre garantire che tutti i loro KID siano approvati dalla CONSOB prima della loro pubblicazione e che i nuovi requisiti siano trasmessi attraverso i propri canali di distribuzione al dettaglio. Infine, per quanto riguarda la commercializzazione di PRIIPs verso i soli investitori professionali, gli OICVM potranno scegliere se redigere il KIID o il KID.

Nuove regole per i KID

Ma questa non è l’unica sfida per gestori e distributori. Il 1° gennaio sarà infatti anche la data a partire dalla quale entreranno in vigore le modifiche apportate agli standard tecnici di regolamentazione (RTS) dei KID, introdotte lo scorso marzo. Le modifiche si concentrano principalmente:

– sugli scenari di performance: i dati dovranno riguardare un periodo di 10 anni, 5 in più rispetto al passato;
– sugli indicatori sintetici di costo: per meglio rendere noto agli investitori quale sia il rendimento del prodotto al netto dei suoi costi;
– sulla metodologia di calcolo dei costi di transazione: più differenziata e proporzionata, con l’eliminazione dei costi negativi;
– e, infine, maggiore chiarezza e trasparenza per la documentazione relativa ai PRIIPs che offrono una gamma di opzioni di investimento sottostante (i c.d. MOPs, Multi options products).

“L’esperienza raccolta durante i primi anni di applicazione del regolamento PRIIPs ha evidenziato la necessità di rivedere alcuni elementi della presentazione e del contenuto del KID. Ciò è opportuno per garantire che gli investitori al dettaglio continuino a ricevere informazioni adeguate relative ai prodotti di investimento che sottoscrivono, a prescindere dalle particolari circostanze di mercato”.

In conclusione

Con le scadenze per l’adozione e aggiornamento dei KID, risulta cruciale per asset manager e distributori assicurarsi di essere pronti a soddisfare i requisiti di conformità, tenendo presente che queste modifiche potrebbero non essere le ultime.

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